ESCLUSIVA PG, Franco Rivara: “Non mai perso con la Samp. L’ho anche battuta con un gol”

Franco Rivara, un vero e proprio monumento genoano che in carriera ha vestito per tantissimi anni i colori più belli del mondo: il rosso e il blu. Pianetagenoa1893.net ha incontrato “Tigre” in esclusiva a quarantotto ore dal derby della Lanterna numero 112. Il 12 maggio 1967 decise il derby, proprio lei che è tifoso genoano […]


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Franco Rivara, un vero e proprio monumento genoano che in carriera ha vestito per tantissimi anni i colori più belli del mondo: il rosso e il blu. Pianetagenoa1893.net ha incontrato “Tigre” in esclusiva a quarantotto ore dal derby della Lanterna numero 112.

Il 12 maggio 1967 decise il derby, proprio lei che è tifoso genoano

Decisi anche quello del novembre 1964. Tre anni dopo eravamo in Serie B, il gol nacque da una respinta corta di Giorgio Garbarini dagli sviluppi di un calcio piazzato: arrivai con tutta la mia forza sulla palla, del resto come facevo sempre quando mi avvicinavo all’area. La misi all’incrocio superando Battara.

Cos’è cambiato dai suoi tempi a oggi?

Quando giocavo c’erano molti genovesi in campo, o comunque calciatori provenienti da zone limitrofe: eravamo ragazzi provenienti dal settore giovanile che sentivano più di chiunque altro il derby. Lo stesso mi capita ancora oggi quando vedo le partite da spettatore.

Nei derby chi entra in campo da favorito esce da sconfitto?

Sono privilegiato, non lo so perché con la Sampdoria non ho mai perso (ride, ndr). Indubbiamente chi ha una classifica peggiore, solitamente entra in campo con più determinazione. Il derby è una partita impronosticabile, alla Samp manca un punto per la salvezza, il Genoa se vincerà raggiungerà il non plus ultra.

Rivede il suo spirito battagliero in qualche rossoblù contemporaneo?

Credo che calciatori come me non se ne trovino più perché ai miei tempi si marcava a uomo mentre oggi si sta in linea. Ero il giocatore che si prendeva sempre il più avanzato degli avversari, che spesso era anche il più forte, come ad esempio Sivori. Oggi mi piacciono Ansaldi, anche perché è originario di Ronco Scrivia come me, e Lamanna: ha personalità, un gran fisico e infonde sicurezza come un allenatore del reparto difensivo.

Un gladiatore come lei che consiglio si sente dare al Genoa per affrontare al meglio la stracittadina?

Entrare in campo determinati e con la voglia di giocare partite come questa: portare a termine una partita scongiuri ai tifosi genoani almeno una settimana di sfottò.

Alessandro Legnazzi

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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