ESCLUSIVA, Braglia: “Quando Francesca Mantovani mangiò la torta del Genoa”

L'ex portiere: "Juric doveva lasciare più libertà alla vita privata dei giocatori"

Aguilera Braglia Genoa
Simone Braglia porta in trionfo Pato Aguilera

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Derby sempre più vicino. Mancano infatti tre giorni alla partita che stravolge la città. Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Simone Braglia, indimenticato portiere del Genoa d’oro di Osvaldo Bagnoli. Il suo pensiero sull’avvicendamento sulla panchina rossoblù, Lamanna e, naturalmente, il derby della Lanterna ripercorso attraverso un curiosissimo aneddoto.

Mandorlini è l’uomo giusto per il Genoa?I risultati attuali e delle stagioni passate, specialmente a Verona con l’Hellas, confermano le sue capacità in panchina. Non so se sarà l’uomo del futuro; per adesso limitiamoci a vivere alla giornata e sperare che il Grifo salga sempre più in classifica“.

Il cambio di guida tecnica doveva arrivare prima? Da esterno alle vicende genoane posso solo ipotizzare. Dopo il trionfo sulla Juventus ho visto un Genoa in costante calo mentale dovuto, penso, alla mancanza di fiducia verso i giocatori: essere assiduamente assieme, dalla mattina alla sera, quando i risultati arrivano è controproducente. Ve lo assicuro, avendo vissuto il Perugia di Gaucci: partivo lunedì per il ritiro e tornavo a casa domenica, dopo la partita. Non era un bel vivere. Per uno sportivo la vita privata è sacra, a maggior ragione nel calcio odierno“.

Come arriva il Grifone al derby numero 114?Sicuramente meglio dal punto di vista psicologico rispetto a una settimana fa: il Genoa ha ritrovato un’identità di squadra che era stata smarrita di recente. La Samp ha maggiore qualità, ma il Grifo sta ricostruendo un gruppo molto unito. Vincere a Empoli è stato molto positivo perché arrivato in un contesto dalla difficoltà estrema tra vicissitudini interne ed esterne: tre punti che fanno ben sperare il tifoso che è in me“.

Come sta Lamanna?Si è fatto coinvolgere nel bailamme generale. Eugenio ha un carattere fortissimo e da qui in avanti sono certo che darà il suo contributo al Genoa. Il portiere è lo specchio di una squadra: fateci caso, negli anni scorsi Lamanna e Perin avevano sempre parato mentre quest’anno hanno subito tanti gol. Con Juric qualcosa non funzionava e, immancabilmente, entrambi hanno commesso delle sbavature incorrendo nelle loro responsabilità“.

Che giudizio ha della coppia Simeone-Pinilla? In questo momento il Genoa, prima che darle, pensa a non prenderle: per questa filosofia/necessità penso che sia la coppia che meglio risponda alle esigenze del tecnico. Rispetto a Simeone, l’attaccante cileno è più disposto a dare una mano rientrando a compattare la squadra. Non dimentichiamo che da calciatore Mandorlini era un difensore, quindi la fase difensiva riesce a costruirla“.

Qual è il suo ricordo più bello legato alla stracittadina genovese? Sarebbe facile dire la cartolina di Branco. Mi ha sempre affascinato la sana goliardia dei tifosi durante questa settimana. Però voglio raccontarle un aneddoto: durante la festa di compleanno di Stefano Eranio, a Milano, fu invitata anche Francesca Mantovani. La torta era rossoblù con al centro la coreografia ‘Un Cuore Grande Così’. Ne diedi una fetta a Francesca che la mangiò cadendo nel peccato originale rossoblù. Scherzi a parte, è una simpaticissima amica“.

Alessandro Legnazzi

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