Campionato 1914/15, il settimo sigillo: il Grifone in gondola trionfa sul Venezia

Campionato Italiano di Prima Categoria 1914/1915 Risultati e classifiche di domenica 17 gennaio 1915 ITALIA SETTENTRIONALE Girone di Semifinale A Risultati della II giornata: a Torino: Juventus-Casale 4-2; a Venezia: Venezia-Genoa 0-3. Classifica dopo la II giornata: Genoa punti 4; Casale, Juventus punti 2; Venezia punti 0. Girone di Semifinale B Risultati della II giornata: […]


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Campionato Italiano di Prima Categoria 1914/1915

Risultati e classifiche di domenica 17 gennaio 1915

ITALIA SETTENTRIONALE

Girone di Semifinale A

Risultati della II giornata: a Torino: Juventus-Casale 4-2; a Venezia: Venezia-Genoa 0-3.

Classifica dopo la II giornata: Genoa punti 4; Casale, Juventus punti 2; Venezia punti 0.

Girone di Semifinale B

Risultati della II giornata: a Casale Monferrato (AL) [campo neutro]: Novara-Vigor Torino 3-2; a Milano: Milan-Alessandria 2-1.

Classifica dopo la II giornata: Milan punti 4; Alessandria, Novara punti 2; Vigor Torino punti 0.

Girone di Semifinale C

Risultati della II giornata: a Genova: Andrea Doria-Internazionale Milano 1-0; a Vicenza: Vicenza-Juventus Italia [Milano] 0-1 [sospesa per nebbia al 36’ del 1° tempo – proseguita fino al termine del 2° tempo a livello amichevole con risultato finale 3-1 – e conseguentemente annullata].

Classifica dopo la II giornata: Andrea Doria punti 3; Internazionale Milano punti 2; Juventus Italia [Milano] [una partita in meno] punti 1; Vicenza [una partita in meno] punti 0.

Girone di Semifinale D

Risultati della II giornata: a Como: Como-Torino 1-3 [giocata a livello amichevole per mancanza dell’arbitro Colombo di Milano e conseguentemente non valida]; a Verona: Hellas [Verona]-Pro Vercelli 2-3.

Classifica dopo la II giornata: Torino [una partita in meno], Pro Vercelli [una partita in meno] punti 2; Como [due partite in meno], Hellas [Verona] punti 0.

ITALIA CENTRALE

Girone Toscano

Risultati dell’XI giornata: a Lucca: Lucca-Virtus Juventusque [Livorno] 3-0; a Pisa: Pisa-Libertas Firenze 5-1; a Firenze: Firenze-Prato 2-0 [per forfait]; a Livorno: Società per gli Esercizi Sportivi SPES [Livorno]-Itala Firenze 2-0 [per forfait].

Classifica dopo l’XI giornata: Pisa punti 19; Lucca [una partita in meno], Libertas Firenze punti 14; Firenze [due partite in meno], Società per gli Esercizi Sportivi SPES [Livorno] [una partita un meno] punti 11; Virtus Juventusque [Livorno] punti 9; Prato [ritiratosi dal Campionato al termine della VI giornata] punti 4; Itala Firenze [ritiratasi dal Campionato prima del suo inizio; i risultati a tavolino vengono inseriti nella classifica] punti 0.

GIRONE LAZIALE

Risultato del recupero della III giornata: a Roma: Audace [Roma]-Roman 1-5; risultato del recupero della IV giornata: Juventus [Roma]-Pro Roma 1-4; risultato del recupero della X giornata: a Roma: Lazio-Fortitudo [Roma] [non disputato].

Classifica: Roman punti 18; Lazio [due partite in meno] punti 13; Audace [Roma] [quattro partite in meno], Pro Roma [una partita in meno], Juventus [Roma] punti 5; Fortitudo [Roma] [tre partite in meno] punti 4.

ITALIA MERIDIONALE

Girone Campano

Il campionato avrà inizio domenica 18 aprile 1915.

CRONACA VENEZIA-GENOA 0-3

Nella nebbia di Venezia Garbutt presenta il nuovo assetto tattico del Genoa

VENEZIA, 10 gennaio 1915

C’era molta attesa in Laguna per vedere all’opera sul campo dell’isola di sant’Elena, che sedici mesi fa proprio il Genoa aveva inaugurato con una doppia sfida amichevole (successi rossoblù per 7-0 e 3-1 rispettivamente il 7 e l’8 settembre 1913), una delle squadre favorite al successo finale, anche per valutare i progressi del Venezia, che domenica scorsa aveva perduto di misura (1-2) sul campo dei campioni d’Italia del Casale, e del calcio veneto in generale nel panorama nazionale. L’anno scorso il Genoa si era imposto a fatica (con un 2-1 in rimonta) a Verona sull’Hellas, sconfitto perentoriamente 4-0 nel campionato precedente, in cui trattamento simile (4-1) aveva subito il Vicenza. Il quarto viaggio in Veneto degli uomini di Garbutt per un incontro ufficiale ha ricalcato nel punteggio e nel divario tecnico i risultati del campionato 1912/1913, a dimostrazione della differenza che esiste ancora tra le principali squadre dell’Italia nord-occidentale e nord-orientale. Del resto, il pubblico veneziano (oggi numerosissimo – cospicua anche la rappresentanza femminile – nonostante il freddo pungente e la visibilità scarsa a causa della nebbia), se, da un lato, si auspicava una prestazione memorabile della propria squadra del cuore tale da alimentare speranze di mancata sconfitta, dall’altro, ha applaudito l’entrata in campo degli avversari e la rete con cui Santamaria I ha aperto le marcature e, alla fine dell’incontro, ha circondato il capitano rossoblù R. De Vecchi (i due soprammenzionati hanno dato un eloquente saggio della loro classe) per manifestargli la sua ammirazione. Il Genoa, accolto a Venezia con tutti gli onori, che si sono protratti anche nel post-partita, ha schierato in porta Lissoni, il quale aveva iniziato il campionato nel Roman, prestando servizio militare nella Capitale nei Granatieri, ed ha fatto esordire – nel ruolo di ala destra – tra le sue fila Berardo II (ottimo il suo esordio, impreziosito dal secondo goal), che era stato «tenuto in naftalina» domenica scorsa contro la Juventus, pur avendo ormai scontato la squalifica. Pur facendo parte della comitiva rossoblù, avvistata in mattinata in piazza San Marco, Pella non è sceso in campo, dovendo fare, suo malgrado, da «vittima sacrificale» dell’inserimento dell’attaccante della Nazionale Italiana: Garbutt, infatti, al suo posto ha messo sul lato destro della linea mediana A. Magni, arretrando al centro di quel reparto C. Sardi I, mentre Walsingham nel settore destro dell’attacco è passato dal ruolo di ala a quello di mezzala. Il Venezia, che ha dovuto giocare sulla difensiva a causa dell’evidente inferiorità tecnica, ha scelto di far giocare al centro dell’attacco, in cui solamente Storto si è fatto valere, Migliorini per poter schierare Vecchina I (forse più determinante nel ruolo di centravanti) come centromediano. Da segnalare nelle fila dei padroni di casa la lusinghiera prestazione del diciassettenne portiere Bazzeghin, che, per quanto ha potuto, ha limitato i danni per la sua squadra. La direzione del signor F. Mauro di Milano è stata impeccabile.

La positiva giornata del Genoa è stata ulteriormente rallegrata dalla notizia della sconfitta (2-4) a Torino del Casale contro la Juventus, in virtù della quale ha conquistato il primato nel Girone di Semifinale con due punti di vantaggio sulle rivali piemontesi di giornata.

Stefano Massa

CITAZIONE DAL GIORNALE MILANESE LA GAZZETTA DELLO SPORT [articolo di Gino Saletta]: Lo squadrone genoano […] ha impressionato assai i veneziani per la potenza dimostrata nella linea d’attacco ed in quella dei terzini, uno dei quali, Casanova [II], è apparso dolorante per una contusione a un piede. E per quanto il giuoco non sia stato svolto nel migliore dei modi, specie dagli avanti veneziani, oggi certo non in felice giornata anche per la cocciutaggine deplorevole del Piccoli, che non ha quasi mai voluto impegnarsi, pure sono state ammirate alcune belle combinazioni e il pubblico non ha lesinato gli applausi agli ospiti e gli incitamenti ai propri beniamini. Ma dinnanzi ad una superiorità netta dei genovesi l’esito di tre goals a zero dice che i calciatori della Superba eran ben degni della vittoria conquistata.

CITAZIONE DAL GIORNALE VENEZIANO LA GAZZETTA DI VENEZIA: L’interesse destato dall’annuncio della gara di campionato tra le squadre del «Genoa [Cricket and Foot Ball] Club» e del «Venezia F. C.» è stato grande, oltre ogni previsione. Un pubblico affollatissimo, dove spiccavano, gaie ed irrequiete, molte graziose rappresentanti del gentil sesso, si è così riversato nel pomeriggio di ieri sul terreno di Sant’Elena, nonostante l’inclemenza di un tempo rigido e nebbioso.

La gara non ha portato sorprese: i genovesi, dotati di un complesso di forza veramente stupefacente, che ben giustifica il desiderio di conquistare nel campionato nazionale il primato assoluto, hanno saputo imporre agli avversari la loro superiorità, consacrandola col risultato ultimo della competizione [cioè: finale dell’incontro] di tre goals a zero. Il loro giuoco, fondato sulla perfetta intesa fra tutti i componenti della squadra, sull’ammirevole fusione delle singole linee, dalla difesa all’attacco, nonché sulla precisione dei passaggi fatti d’astuzia in piena velocità, ha avuto l’effetto di sconvolgere i diversi piani d’azione progettati dai veneziani, i quali, per tal modo, si sono trovati costretti ad impegnarsi coraggiosamente nel contenere palmo a palmo il terreno della propria area [di rigore].

[…]

La poderosa energia messa in opera dai veneziani per arginare le vorticose discese avversarie e cogliere di queste ogni libero pertugio nell’intento di portare audacemente sul campo opposto la propria minaccia ha trascinato sovente il pubblico all’entusiasmo.

CITAZIONE DAL GIORNALE VENEZIANO IL POMERIGGIO: il match di ieri fu combattuto in mezzo ad un velario di nebbia che andava sbizzarrendosi, divenendo ad un tratto più fitta, tanto da non poter vedere da una parte all’altra [del campo] [condizione prevista per il regolare svolgimento dell’incontro, nella perdurante mancanza della quale esso viene sospeso]  e mettendo in serio pericolo anche la continuazione del match.

Ieri ci siamo ancora più confermati nell’idea che le squadre occidentali sono tutt’altra cosa delle orientali: alla tecnica di quelle, queste oppongono il loro brio, che talvolta riesce a spuntarla sulla tecnica, ma che generalmente contro questa s’infrange. Ieri il «Venezia» fu completamente scombussolato e di fronte al «Genoa» come unità quasi non esistette, facendo così risaltare il valore singolo degli uomini.

CITAZIONE DAL SETTIMANALE MILANESE FOOT BALL: [articolo di Mario P.]: Sul campo, con la nebbia.

Il pubblico è già tutto a posto.

[…]

Ecco, escono i campioni [nel significato di giocatori di alto livello, giacché il Genoa non aveva più vinto il titolo nazionale dal 1904], applausi a iosa, poi un grido solo anima tutto il campo: «De Vecchi, De Vecchi!». Come il grido d’un popolo che invochi la divinità, che esalti un Re.

Un applauso anche ai veneziani, a Vecchina [I], al valoroso e veramente bravo [portiere diciassettenne] Bazzeghin, per confermare il compiacimento dell’exploit di Casale [Monferrato] [dove la domenica precedente il Venezia aveva subito una dignitosissima sconfitta per 1-2 dai nerostellati campioni d’Italia] e per augurare il meno male possibile [cioè, una sconfitta dignitosa]. E dopo le inevitabili fotografie, [G.] Mauro fischia [l’inizio dell’incontro].

[…]

Subito dopo che [G.] Mauro ha fischiato la fine dell’interessante partita, tutti accorrono attorno a [R.] De Vecchi, per toccarlo, per sentirlo palpitare, respirare, per assicurarsi che anche lui è un uomo, come gli altri.

– Meno male, poteva andar peggio! lo dicono tutti.

Mister Garbutt, invece, le mani sprofondate nelle tasche della giacchetta, scuote la testa. Non è contento…

Alla sera, allo champagne, mentre i genoani bramano di andare a conoscere Venezia più intimamente [si lascia ai lettori l’interpretazione dell’avverbio], uno dei dirigenti del Venezia ha paragonato il Genoa all’aratro che solca la terra vergine. Certo che la bella squadra rosso-bleu oggi ha dato una lezione che non deve andare perduta, perché viene da una maestra, la cui parola vale molto.

Note all’incontro Venezia-Genoa 0-3

La partita, che ha inizio al “Campo del Venezia Foot Ball Club”, sito a Venezia sull’isola di sant’Elena, alle ore 14,45 di domenica 17 gennaio 1915 agli ordini del signor G. Mauro di Milano, socio dell’Internazionale Milano (avvisato il giorno precedente di essere stato scelto al posto del rinunciatario signor Tessari di Padova, socio del Padova), si gioca in precarie condizioni di visibilità a causa della nebbia. Il Venezia ha per allenatore Vianello e il Genoa Garbutt. Il Genoa passa in vantaggio al 25’ del 1° tempo con Santamaria I, raddoppia al 40’ Berardo II e, nella ripresa, segna la terza rete al 40’ con Santamaria I. Dopo quest’ultima segnatura Casanova II, infortunato, abbandona il campo, lasciando il Genoa in dieci uomini.

 

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