Una vittoria gettata via nel finale: occorre un ritiro

Prendiamo una squadra che vince 1-0 fuori casa grazie a un gol di un grande centravanti. La stessa squadra da dottor Jekyll si trasforma nel giro di pochi minuti nel terrificante mister Hyde: come nel romanzo di Stevenson, le continue trasformazioni lo portano praticamente alla morte. Anzi, per meglio dire, al suicidio e perde 2-1. […]


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Prendiamo una squadra che vince 1-0 fuori casa grazie a un gol di un grande centravanti. La stessa squadra da dottor Jekyll si trasforma nel giro di pochi minuti nel terrificante mister Hyde: come nel romanzo di Stevenson, le continue trasformazioni lo portano praticamente alla morte. Anzi, per meglio dire, al suicidio e perde 2-1. Il Genoa oggi ha svolto una gara di questo tipo contro il Torino. Per 80 minuti è riuscito a bloccare gli avversari con un modulo speculare e in modo abbastanza disciplinato: come sempre, la squadra è stata poco pericolosa, ma stava portando in porto un pareggio tutto sommato giusto. Poi è arrivato il gol di Gilardino: partita finita con una mazzata piovuta sulla testa dei granata? Niente affatto. Accade che il Grifone mostra probabilmente un limite ancor più grave di quello di non saper creare occasioni da gol: il non saper gestire un risultato positivo, anzi più che positivo visto che era in vantaggio.

Infatti poco dopo la rete, arriva Immobile che tira praticamente indisturbato all’incrocio dei pali e batte il povero Perin. Pochi minuti dopo si fionda Cerci e dal limite lascia partire un tiro, con il pallone che termina nello stesso angolo centrato in precedenza dal suo compagno. Sia ben chiaro, a mio modo di vedere le responsabilità non sono di un singolo, ma di tutti i giocatori. Nel caso di Immobile nessuno, ripeto nessuno, si è lanciato a fermare fuori dell’area di rigore l’attaccante per commettere un fallo tattico a rischio di un’ammonizione o di un’espulsione. Ma, se l’avesse commesso, sarebbe stato celebrato come eroe della patria genoana. Peggio ancora il gol di Cerci: il granata corre indisturbato dalla metà campo e scocca il suo tiro micidiale in assoluta libertà. Nessun giocatore lo ha contrastato oppure gli ha commesso fallo. Stupefacente!

A questo punto, occorrerebbe un ritiro. Anche se non ci sono obiettivi particolari da raggiungere, è forse l’unico modo che ha Gasperini di far capire che questi atteggiamenti non devono accadere e per far comprendere che la riconferma per il prossimo anno va conquistata con fatica e sudore. E’ vero che, come ha detto Bertolacci, la prestazione c’è stata, ma non si può sciupare tutto nel giro di pochi istanti. Con questo “gran finale” il Genoa ha buttato via tre punti. E sabato arriva il Cagliari che ha bisogno di punti salvezza: non sarà una partita facile. I rossoblù devono mostrare di saper riconquistare la fiducia del pubblico con una prestazione tutta, grinta, lucidità e (finalmente) cinismo.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

Ps. Mi scuso per questa aggiunta in ritardo. Oltre a quella dei tifosi, i giocatori devono riconquistare la fiducia del presidente Preziosi che avrebbe i suoi giusti motivi per essere adirato.

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