Se non gira a mille all’ora, Genoa debole – Domenica c’è la Juventus: ma il Grifone non si scansa

Squadra con le pile scariche all'Olimpico e perde contro la Lazio. Nonostante i problemi, c'è voglia di lottare contro la Vecchia Signora al Ferraris

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Le pile rossoblù sono scariche. Doveva purtroppo arrivare, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, un periodo negativo per il Genoa. Ve l’avevo raccontato un mese fa, quando sembrava che tutto girasse per il verso giusto: occorreva mettere fieno in cascina il più possibile per periodi grigi come quello attuale. Preoccupa il fatto che sia iniziato già da alcune settimane, con l’Atalanta (ma forse alcuni pensano, arbitraggi a parte, che abbia preso inizio dalle gare interne con Pescara ed Empoli). Comunque sia, l’allerta è massima proprio in questo periodo, dove il Grifone è a confronto con due squadre: la Lazio, con cui ha perso male oggi, e la Juventus attesa domenica prossima al Ferraris.

All’Olimpico abbiamo avuto purtroppo la riprova che se la squadra non gioca a 1000 km all’ora, purtroppo si ferma. Solo nel quarto d’ora iniziale, con l’ingresso di Ninkovic, si è notata una ripresa collettiva: poi è arrivato il catastrofico rigore causato da Orban ed è stata notte fonda. Le statistiche di Lega, riferiscono della scarsità di tiri da parte del Genoa: in tutto 9, contro i 15 laziali, di cui 3 in porta con una rete (7 avversari con tre gol). Su punizione c’è una situazione di parità: un tiro per parte. Il possesso palla è a favore del club più antico d’Italia con il 54%: per come si è visto in campo, ha dato però pochi frutti. Io credo che la crisi coinvolga tutta la squadra, non singoli giocatori: forse c’entrano anche i loro bioritimi, di cui se ne parlava un tempo come per tutte le squadre. E ora sembrerebbero essere in calo.

Domenica arriva la Juventus al Tempio. A proposito: nonostante i problemi evidenziati, nessuno ha voglia di scansarsi, dalla squadra ai tifosi (oggi encomiabili per il sostegno alla squadra). La voglia di lottare e di mettere in difficoltà i campioni d’Italia è intatta: occorre almeno provarci e i giocatori del Genoa tireranno fuori tutto l’orgoglio e la determinazione per farlo. Detto ciò, con le assenze di Orban e (soprattutto) Veloso per squalifica, si potrebbe ipotizzare un cambio di modulo: un più coperto 3-5-2 al posto del 3-4-3 per poter limitare i rischi contro i temibili bianconeri. Guardando la formazione e le riserve presenti oggi, si può evincere che non ci sono molte scelte. In difesa nessun problema: Munoz al posto di Orban. I problemi sono sopratutto a centrocampo: in mediana potrebbe essere schierato il trio Rincon, Rigoni (con compiti da “quasi” regista) e Ntcham se il suo stato di forma è migliorato: c’è anche l’aternativa Cofie. A destra Edenilson o Lazovic, a sinistra Laxalt. In attacco Pavoletti e Simeone: oppure Ninkovic che spazia sul fronte d’attacco con il centravanti pronto a ricevere i suggerimenti o i cross dalle fasce. Forse quest’ultima soluzione porterebbe Pavogol a essere più isolato in area. Il tutto, sperando che la forma psicofisica sia in ripresa. Comunque sia, cambio o non cambio di modulo, questa sarà la settimana più lunga per il Genoa: passo e chiudo!

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