Un vero peccato questa sconfitta esterna col Torino, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso. Ed è il primo vero risultato negativo subito dal Genoa per causa propria anche se, come spiegherò tra poco, l’arbitro Tommasi ci ha messo lo zampino. Tutto questo non deve far dimenticare la posizione raggiunta in classifica (che, per coniare un neologismo, definirei di “sinistrissima” parte della classifica), il bel gioco ammirato soprattutto in trasferta e le vittorie di prestigio conquistate contro Lazio, Juventus e Milan.
Spiace ripetermi per l’ennesima volta su un errore del direttore di gara, ma Tommasi non ha visto due falli in area su Rosi e Matri. Soprattutto quello a “sandwich” sul centravanti è stato clamoroso. A questo punto sarebbe opportuno se il club più antico d’Italia esponesse le sue giuste e sacrosante ragioni nelle sede competenti: dopo la raffica di sviste subite da Banti contro la Roma, oggi ha incassato un altro danno per nulla trascurabile. Tuttavia ciò non deve essere un alibi (come ha sottolineato giustamente anche Gian Piero Gasperini) per il risultato finale negativo. Nelle occasioni dei due gol di Glik il Grifone si è fatto trovare praticamente con un uomo in meno che invece avrebbe dovuto marcarlo. Il giocatore granata non era assolutamente marcato e neppure tenuto d’occhio, sia sul calcio di punizione dalla trequarti, né nell’azione da calcio d’angolo: ha comodamente infilato due tap-in sotto porta e ha fissato il risultato. Gasperini si è arrabbiato molto per questa mancanza con il reparto arretrato: sono stati due regali natalizi a una squadra che ha segnato finora col contagocce. Oltre a ciò, va evidenziata la giornata non proprio felice dei due esterni Rosi e Antonelli, soprattutto nel secondo tempo, quando avrebbero dovuto spingere maggiormente la squadra in avanti. Con i “se” e i “ma” non si fa la storia, ma forse si sarebbe potuto inserire Lestienne (e non De Maio) al posto di Rosi: quando il Genoa schiera esterni che sanno giocare alto e limitare il gioco avversario, il rendimento è decisamente migliore. Tuttavia sorge una domanda: perché Gasperini non inserisce il belga? L’unica risposta plausibile è che non offra garanzie per tutte le fasi di gioco: intendiamoci, questo non vuol dire che sia scarso, ma riguarda solo le sue caratteristiche che potrebbero non combaciare con quanto richiesto dal tecnico. Attenuante: il colpo di “carambola e filotto” della sfortuna che ha fatto fuori Bertolacci e Marchese ha condizionato comunque l’andamento della gara.
Il campionato ora va in letargo sino al 6 gennaio: il Grifone riprenderà la preparazione il 29 gennaio. Ed è già ricominciato il calciomercato, con Pinilla che potrebbe essere ceduto a Torino o Atalanta: non a caso in settimana si sono rincorse voci dei suoi possibili sostituti. E’ comprensibile che l’attaccante voglia giocare di più: vorrei però far notare che se finisse al club granata, rischierebbe di trovarsi in una situazione simile se non peggiore a quella in rossoblù. Avrebbe la concorrenza di Amauri e Quagliarella: uno dei due dovrebbe essere ceduto prima del suo arrivo. E, almeno per ora, non ci sono voci su eventuali partenze dalla Mole. C’è anche l’Atalanta, come sottolinea con dovizia di particolari il collega Alfredo Pedullà, che ormai ha intenzione di sostituire Denis. Le trattative ci sono, ma (come ripeto sempre a tutti voi) si devono concretizzare con una firma nero su bianco. Anche perché il Genoa cercherà di portare a casa ben più dei 2,5 milioni offerti da Cairo. Passo e chiudo!
Marco Liguori
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