Quando arrivò “Zio Balla” lo scorso novembre sostituendo Juric, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, scrissi che “dovesse riuscire anche stavolta nel centrare la salvezza, si dovrebbe erigergli un monumento a Pegli“. E’ ciò che si dovrebbe costruire a fine campionato all’interno del centro sportivo del Genoa. La salvezza ormai conseguita è un vero capolavoro dell’arte calcistica: rispetto agli altri due mandati, il Ballardini 3.0 non contemplava un attacco da doppia cifra. Eppure il mister rossoblù ci è riuscito: ragion per cui, indipendentemente dalla sua permanenza sulla panchina rossoblù, bisognerà costruire un monumento che lo ricordi per sempre. Resto comunque della mia idea: Balla+Perinetti uguale salto di qualità.
Stasera nella vittoria conseguita contro il Verona hanno segnato Medeiros e Bessa, due acquisti del mercato di gennaio che ha visto poche cessioni e acquisti mirati. Il terzo gol di Pandev è stato un peana al calcio. Intendiamoci: non è stato tutto rose e fiori per il Genoa che quando ha calato la tensione agonistica, commettendo anche errori, ha subito lo “sturm und drang” degli avversari gialloblù, davvero poca cosa dal punto di vista tecnico, ma abili a sfruttare le sviste con un gioco molto fisico. Alla fine, ha prevalso la squadra più accorta e compatta, com’era nel pronostico. E ora? Il Torino al decimo posto è a sei lunghezze: con quattro gare da giocare è possibile agguantarlo (c’è anche lo scontro diretto). Domenica però c’è l’Atalanta gasperiniana da affrontare a Bergamo: un osso molto duro. Passo e chiudo!