Reazione tardiva del Grifone intorpidito contro il Livorno

Primo tempo mediocre. Ripresa inizialmente in adagio, poi andante con brio e pressing finale. Questa è stata, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, la gara disputata dal Genoa contro il Livorno. Ma prima di iniziare le mie osservazioni, devo necessariamente parlare dell’arbitraggio men che mediocre. Giacomelli ha lasciato correre, in particolare nella […]


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Primo tempo mediocre. Ripresa inizialmente in adagio, poi andante con brio e pressing finale. Questa è stata, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, la gara disputata dal Genoa contro il Livorno. Ma prima di iniziare le mie osservazioni, devo necessariamente parlare dell’arbitraggio men che mediocre. Giacomelli ha lasciato correre, in particolare nella prima frazione di gioco, su una raffica di falli nei confronti dei rossoblu: logico che a qualche giocatore sia saltati i nervi e sono volati due (ingiusti) cartellini a Gilardino e Stoian. La sua è stata una direzione imprecisa e indecisa: speriamo che sia la prima e l’ultima per questa stagione. 

Il pessimo arbitraggio però non deve essere un alibi alla gara poco brillante degli uomini di Liverani. Nel primo tempo la squadra è stata ingabbiata soprattutto sulle fasce, dove soprattuto Mbaye ha tenuto a freno Vrsaljko. Anche Antonini a sinistra si è visto poco e così la premiata ditta del gol Gilardino e Calaiò è rimasta senza palloni giocabili. Si aggiunga anche una prestazione poco lucida di Lodi e una ancor meno convincente di Matuzalem ed ecco che il gioco del Genoa si è letteralmente impantanato. In pratica, non c’era un solo giocatore che saltasse l’avversario e puntasse in porta. Non a caso il primo tiro vero in porta è arrivato dopo 65 minuti con Matuzalem. Invece Emenghara, solo davanti a Perin ha sbagliato l’unica grande occasione capitata agli ospiti.

Nel secondo tempo Liverani ha atteso molto prima di far entrare attaccanti veloci. Stoian è entrato a un quarto d’ora dalla fine, mentre Fetfatzidis ha giocato soltanto cinque minuti. Un vero peccato questa indecisione del tecnico, poiché non appena è entrato in campo il giocatore rumeno la manovra si è subito vivacizzata. Ha iniziato con una serie di calci piazzati in area, per proseguire nel finale con cross da sinistra per la testa di Calaiò, il cui tiro è stato deviato in angolo con un colpo di reni dal portiere Bardi. Insomma, ci sarebbe voluto più coraggio per cercare di scardinare il bunker amaranto.

Martedì ci sarà la trasferta contro l’Udinese: un bel rebus, visto che i friulani hanno perso a Verona contro il Chievo. Si spera che Liverani possa ovviare agli errori odierni e inizi a costruire quella “squadra camaleonte” che riesca a sfruttare le debolezze avversarie.

Marco Liguori

P.S. Ieri sera il sistema wifi del Ferraris ha dato il peggio di sé: la nostra cronaca della partita è stata bloccata più volte e il sottoscritto doveva orientare il computer per trovare il segnale. Qualcuno provveda a potenziarlo, grazie.

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