Quella volta che il cuore rossoblù di Moretti sfidò la febbre e vinse a Siena

«Moretti 6.5: ha giocato con la febbre a 39°, Preciso nelle chiusure, finalmente sicuro di sé». Avevo scritto così della buona prestazione di Emiliano Moretti nel nostro “Promossi&Bocciati” dopo la partita vittoriosa a Siena (0-2) del 10 dicembre 2011. Nonostante la febbre alta il difensore aveva dato una prova di grande professionalità, nonché tantissimo attaccamento […]


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«Moretti 6.5: ha giocato con la febbre a 39°, Preciso nelle chiusure, finalmente sicuro di sé». Avevo scritto così della buona prestazione di Emiliano Moretti nel nostro “Promossi&Bocciati” dopo la partita vittoriosa a Siena (0-2) del 10 dicembre 2011. Nonostante la febbre alta il difensore aveva dato una prova di grande professionalità, nonché tantissimo attaccamento e affetto verso colori rossoblù. Lo ha ripetuto, come ha ricordato stamane il Corriere Mercantile, con le lacrime dopo la vittoriosa partita di domenica  scorsa.

Quella volta però in terra toscana ha insistito per giocare nonostante le condizioni di salute non gli consentissero di dare il massimo. Anzi, erano proprio proibitive. Invece l’ottimo Emiliano ha voluto essere in campo: testardo e risoluto, non aveva voluto ascoltare il parere dei medici e dell’allora tecnico Malesani. Ricordo che a fine gara (era un sabato) non volle tornare a Genova: stava male per lo sforzo profuso e a causa dello stato influenzale. Ma aveva portato in porto una preziosa vittoria esterna con i suoi compagni. Lo attendevano alcune persone per portarlo in auto a Roma. Potenza terapeutica del Grifone: la settimana successiva Moretti si ristabilì perfettamente. Un vero cuore rossoblù.

Marco Liguori

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