Quanto ha pesato il gol di mano di Di Vaio? Tanto, tantissimo

Miei cari amici genoani di ogni latitudine e longitudine dell’universo mondo oggi purtroppo devo parlare dell’episodio del gol irregolare di Di Vaio. Una marcatura viziata in modo evidente da un fallo di mano e che ha esercitato un’influenza molto pesante sul risultato finale a svantaggio del Genoa. E’ stata inelegante l’ammissione dell’attaccante ai microfoni di […]


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Miei cari amici genoani di ogni latitudine e longitudine dell’universo mondo oggi purtroppo devo parlare dell’episodio del gol irregolare di Di Vaio. Una marcatura viziata in modo evidente da un fallo di mano e che ha esercitato un’influenza molto pesante sul risultato finale a svantaggio del Genoa. E’ stata inelegante l’ammissione dell’attaccante ai microfoni di Sky tra il primo e il secondo tempo: si dirà che in tanti fanno finta di nulla e che le sue dichiarazioni sono quindi encomiabili. Ricordiamo però cosa dice l’articolo 1 del Codice di giustizia sportiva: le società, i tesserati e gli arbitri «devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva». Ora, aggiustare con la mano (o col braccio) la traiettoria del pallone e dopo segnare è un atteggiamento in evidente contrasto con la normativa precedente. Quantomeno, proprio davanti all’ammissione dell’attaccante che ne ha tratto vantaggio da questo episodio antisportivo, ci si attende il ricorso alla prova televisiva e alla squalifica. In più aggiungiamo la “svista” dell’arbitro Doveri (pomeriggio da dimenticare per lui) e dei suoi assistenti che ha completato la “frittata” a danno del Grifone. Aggiungo: la mancata espulsione di Britos per somma di ammonizioni che avrebbe costretto i felsinei a un altro tipo di gara. Insomma, un’altra serie di “perle” dopo la “visita” del presidente del Catania Pulvirenti nello spogliatoio arbitrale di qualche settimana fa, rimasta senza conseguenze. E forse anche il fallo di mano odierno resterà impunito: a l’è cuscì, come si dice in dialetto ligure.

Nonostante ciò la squadra di Ballardini ha saputo reagire e pareggiare: finalmente una prova di carattere dopo lo “scioglimento” della squadra nelle precedenti trasferte in terra siciliana e a Milano contro l’Inter. C’è stata una pronta reazione, orchestrata dal sapiente Milanetto e coronata dal gol di Dainelli, oggi a buon diritto vice-Kaladze. Si è visto il pieno recupero di Moretti e Antonelli, assieme a un Rafinha tonico. Molto bene Mesto che ha inanellato l’ennesima prestazione convincente così come Criscito. Uniche note stonate la fretta di Floro Flores che gli fatto sciupare due buone occasioni nel primo tempo e la prestazione sotto tono di Konko. Altro problema è l’infortunio di Veloso: quest’anno la sfortuna si è abbattuta sul ragazzo portoghese con tutte le sue forze e crea l’ennesimo problema per infortuni a Ballardini. Occorrerebbe forse un’immediata visita lampo alla Madonna della Guardia per evitarne altri.

Il Genoa avrebbe forse meritato oggi qualcosa di più di un punto: un’eventuale vittoria non avrebbe significato la partenza in tromba verso la zona Europa League, ma avrebbe dato il giusto merito verso un finale in crescendo. Dopo la sosta per la Nazionale arriverà il Cagliari al Tempio: i sardi furono battuti dal “Balla” alla sua prima apparizione in trasferta sulla panchina rossoblù. L’occasione è ghiotta per migliorare la posizione in classifica.

Marco Liguori

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