Punto importante conquistato a Parma, ma che fatica tirare in porta

E’ un punto importante quello conquistato a Parma dal Genoa contro una squadra imbattuta da 17 turni. Denota, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, un buon stato di salute della squadra. La tenuta fisico-atletica mostrata nell’orario del “pansoti football” è stata molto convincente: merito della preparazione estiva e di quella svolta successivamente […]


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E’ un punto importante quello conquistato a Parma dal Genoa contro una squadra imbattuta da 17 turni. Denota, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, un buon stato di salute della squadra. La tenuta fisico-atletica mostrata nell’orario del “pansoti football” è stata molto convincente: merito della preparazione estiva e di quella svolta successivamente da Gian Piero Gasperini con il suo staff di preparatori. Altro punto di forza del “Gasp team” è la difesa: occupa la settima posizione in serie A con 36 gol subiti. La qualità del reparto arretrato è stata confermata anche oggi: il Parma ha tirato soltanto 3 volte dalle parte di Perin su 17 tentativi complessivi. Di più: nonostante l’uscita dal campo nel primo tempo di Matuzalem, cuore della manovra e ago della bilancio tra i reparti, la squadra non ha perso gli equilibri. Unico neo difensivo, la “dormita” nell’azione del pareggio di Schelotto che ha fatto giustamente arrabbiare Gasp: si sarebbe dovuto spazzare la palla in tribuna, alla “moda” del paròn Rocco.

Le dolenti note arrivano dal reparto avanzato. C’è poco da fare: il Grifone ha una buona manovra, imposta tanto gioco, ma quando arriva poco prima dei 16 metri raramente riesce a essere pericoloso. In pratica: la squadra fa una fatica di Sisifo ma conseguendo poco costrutto. Gasperini ha svolto il turnover soprattutto in attacco, tenendo a riposo Gilardino per quasi tutta la gara. Al suo posto Calaiò che si è alternato nel ruolo di prima punta con Konate. Il settore offensivo ha viaggiato a due cilindri e mezzo, visto che l’apporto di De Ceglie è stato limitato al primo tempo, con la traversa presa con un tiro cross, e si è praticamente spento nella ripresa. Konate ha comunque suggerito l’assist vincente per Cofie

La portata limitata dell’attacco è spiegata anche nelle statistiche rossoblù: sei tiri complessivi, di cui due nello specchio della porta. La media tiri per gara è pari a quattro: la terzultima del torneo assieme al Cagliari, di peggio ci sono soltanto Catania (3,8, almeno fino a prima la gara con la Juve) e Chievo (3,5). E’ possibile che la rosa di punte non si adatti al tipo di gioco di Gasperini, eccezion fatta per Gilardino che ha un ruolo per ora insostituibile. Le giornate di campionato restanti saranno importanti in proiezione dell’attacco della stagione prossima ventura.

Non posso non dare spazio all’arbitraggio. La gestione dei cartellini di Tommasi è stata a dir poco confusionaria e nettamente a sfavore del Genoa. In più nell’azione del gol del Parma, Amauri ha chiaramente simulato di aver subito il fallo. Non c’è niente da fare: non passa domenica che il Grifone non paghi la “tassa” per le decisioni errate dei direttori di gara.

Mercoledì turno infrasettimanale serale contro la Lazio, sconfitta all’andata in quel dell’Olimpico. Mancherà De Maio a causa dell’ammonizione rimediata a Parma: era sull’elenco dei diffidati. Ci vorrebbe una delle trovate improvvise del Gasp (come quella di Sculli centravanti nel derby del novembre 2009) per dare maggiore incisività al settore avanzato. Occorrono i tre punti per restare nella scia delle squadre del centro classifica ma, soprattutto, per dare filo da torcere fino alla fine del campionato alla Samp per la supremazia cittadina. Passo e chiudo!

Marco Liguori

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