Preziosi, Milito e “quer pasticciaccio brutto” del calciomercato

Permettete una parola? Stanno fioccando a raffica le voci su presunte cessioni di Thiago Motta e Milito. Guarda caso proprio quando il Genoa è giunto al quarto posto in zona Champions League: guarda caso, anche nel corso di una sosta del campionato di serie A per gli impegni della Nazionale. Periodo in cui notoriamente non […]


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Permettete una parola? Stanno fioccando a raffica le voci su presunte cessioni di Thiago Motta e Milito. Guarda caso proprio quando il Genoa è giunto al quarto posto in zona Champions League: guarda caso, anche nel corso di una sosta del campionato di serie A per gli impegni della Nazionale. Periodo in cui notoriamente non ci sono molte notizie. L’incrociarsi di determinati fatti non sono sfuggiti neppure a Enrico Preziosi. Il presidente del Genoa oggi ha dichiarato che gli hanno dato fastidio le parole pronunciate da Dario Canovi, procuratore del regista rossoblù «soprattutto se riferite alla Roma che è una nostra concorrente per la lotta alla Champions. Thiago Motta sta benissimo da noi e il nostro rapporto andrà avanti per molti anni». Il proprietario del Grifone ha sbottato «anche perchè abbiamo una tifoseria molto sensibile e non è carino pensare che un nostro giocatore importante, tramite il suo procuratore, dica certe cose».

Probabilmente il Genoa inizia a dar fastidio a qualcuno: forse no. Però, come dice il “divo” Giulio Andreotti, «a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina». La squadra di Gasperini è arrivata finora a un traguardo insperato. E, proprio per questo, proviamo a ragionare per assurdo. Un industriale di grande esperienza come Preziosi, abituato a programmare per ottenere risultati, visto che la sua squadra sta per partecipare alla Champions che cosa fa? Ovviamente e giustamente inizia a svendere i suoi gioielli che gli consentirebbero di fare bella figura nella massima competizione europea. Si può tranquillamente proseguire nella lista delle dismissioni, manco fosse la Pubblica amministrazione che sta vendendo i suoi immobili. Dopo Thiago Motta, potrebbe essere il turno di Bocchetti al Real Madrid oppure di Matteo Ferrari al Fenerbahce, Venghino siore e siori, il Grifone vende: Sculli va al Bayern di Monaco e poi Criscito va all’Olympique Lione, tramite la Juventus che fa un’operazione di ingegneria finanziaria basata sulle comproprietà. Milanetto va al Napoli, richiesto da Donadoni: Rossi, colto da delirio mistico, va a giocare la Clericus Cup in Vaticano. Insomma, parafrasando la celeberrima commedia di Nicolò Bacigalupo, interpretata e diretta dal grande Gilberto Govi, “I maneggi per maritare una figlia” (Manezzi pe’ majà ‘na figgia in lingua ligure), Preziosi “maneggerebbe” la sua rosa vendendo i suoi pezzi migliori a destra e a manca. E chi crederebbe al presidente rossoblù in versione “Babbo Natale” anticipato di qualche mese? Sicuramente non i tifosi genoani, a cui le voci di cessioni dei propri beniamini suscitano dapprima inquietudine: poi, non appena esse si svelano per quello che sono, si trasformano nell’ilarità magari condita da qualche piccolo improperio dialettale.

E ilarità potrà suscitare l’ultima notizia riguardante il presunto interessamento del Tottenham per Milito. Stando alle voci di stampa d’oltremanica, il prestigioso club inglese avrebbe offerto 10 milioni di euro. Ma come? La scorsa estate ne aveva offerti 14 e l’affare non è andato in porto: qualcosa non quadra. Può andar bene il gioco al ribasso: è una caratteristica di tutti i mercati, compreso il calciomercato. Ma pensare che i dirigenti della squadra inglese siano così sprovveduti da prendere in contropiede i loro colleghi del Grifone è un po’ troppo. E a proposito dell’attaccante argentino vogliamo dire un’ultima cosa. Stando al sito Transefermarkt.de la sua base d’asta si aggirerebbe attorno ai 16 milioni: molti osservatori ritengono che invece sia molto più elevata. Ma non faremo cifre, per non cascare nel gioco “Ok il prezzo è giusto!” che si sta scatenando sulla rosa del Genoa. Abbiamo preso questo parametro soltanto per far capire quanto sia risibile un’offerta da 10 milioni. Alla prossima “prescinsöa”: abbiamo usato questo delizioso formaggio genovese, non potendo dire “alla prossima bufala”. I tifosi genoani giustamente si adirerebbero.

Marco Liguori

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