Pareggio all’ultimo minuto al cardiopalmo: l’Europa resta vicina

«Generale non abbiamo più benzina per andare avanti con i carri armati!» disse un ufficiale al generale Patton. «Allora scendete e proseguite a piedi» fu la risposta dello spregiudicato comandante americano durante l’invasione della Germania nel 1945. Ieri sera è accaduta la stessa cosa al Tempio di Marassi. Il “generale” Gasperini ha notato una truppa […]


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«Generale non abbiamo più benzina per andare avanti con i carri armati!» disse un ufficiale al generale Patton. «Allora scendete e proseguite a piedi» fu la risposta dello spregiudicato comandante americano durante l’invasione della Germania nel 1945. Ieri sera è accaduta la stessa cosa al Tempio di Marassi. Il “generale” Gasperini ha notato una truppa rossoblù stanca e inconcludente nel primo tempo: per riuscire a recuperare lo svantaggio contro il Palermo occorreva una partita da “cuore Genoa” con i giocatori che correvano per tutto il campo. E sicuramente il tecnico nella ripresa ha suonato la carica per infondere coraggio ai suoi uomini: in una serata così strana come quella odierna era forse l’unica cosa da fare. Il Palermo non ha certo brillato per gioco strordinario: è stato semplicemente impostato molto bene sul piano tattico da Delio Rossi. I rosanero hanno saputo giocare colpire in contropiede e bloccare il centrocampo rossoblù, costringendo a un superlavoro anche il povero Milanetto che ha dovuto fare il regista, marcare Nocerino e inseguire Pastore dal cui piede partivano le offensive siciliane. In più Mesto si è trovato completamente a mal partito contro Migliaccio: è già la seconda gara che il validissimo esterno annaspa, probabilmente ha bisogno di tirare il fiato.

Ma torniamo alla similitudine precedente. Gasperson, al contrario del suo “collega” Patton, però stasera aveva a disposizione un carro armato d’attacco (Suazo), un panzer di sfondamento (Marco Rossi) pur se non in forma perfetta e un blindato da appoggio tattico (Kharja) con cui tentare il tutto per tutto. Sono stati i tre cambi decisi dal tecnico che hanno cambiato la situazione in campo e ridato fiducia e slancio a una squadra che sembrava avesse esaurito il carburante. Invece il 3-4-3 si è trasformato in un 4-2-3-1 che ha iniziato a colpire progressivamente la fortezza palermitana che infine ha ceduto, grazie all’”incursore” Criscito che si è procurato il calcio di rigore negli ultimi sgoccioli di partita, mettendo a dura prova le coronarie dei tifosi. Le proteste dei siciliani per l’estensione del recupero: Goian è rimasto a terra ben oltre un minuto, per uno scontro fortuito con un compagno proprio durante l’extra time. Quindi è normale che l’arbitro Valeri ne abbia tenuto conto.

Oltre ai problemi di centrocampo, il Genoa ha mostrato ancora una volta le sue carenze difensive: a ciò si è aggiunta la fragilità e l’insicurezza di Amelia. Il portiere che “ammalia” stavolta si è fatto ipnotizzare dagli avversari: altrimenti non si spiega che un lancio lungo da 30 metri termina direttamente in rete dopo alcuni rimbalzi. Ieri l’ottimo Marco non era lui: occorrerà che recuperi presto la concentrazione se vuol anche sperare di essere convocato per i mondiali da Lippi. In più si sente sempre la mancanza di un centravanti “old style”: Suazo non ha ancora pienamente convinto e non si può pretendere da Sculli, anche se si adatta bene al ruolo, di calarsi in un ruolo che non è suo. E’ mancato Palladino: l’uomo “dalle gambe di gomma” si è mostrato appannato e la squadra ne ha risentito molto in fase offensiva.

Con un punto in più, con qualche incertezza in aggiunta, ma con una straordinaria forza di volontà, il Genoa arriva all’appuntamento di Siena dove non sarà consentito sbagliare. Occorrerà che il Grifo porti via i tre punti dalla Toscana se vuol sperare di riuscire a centrare la qualificazione a una delle coppe europee. Il “comandante” Gasperini ha soltanto tre giorni di tempo per sistemare ed eliminare le lacune: considerata la posta in palio, farà sicuramente di tutto per ridare benzina alla truppa e marciare verso l’obiettivo.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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