La vittoria del Genoa all’italiana

La fase difensiva ben organizzata e contropiede fulminante: ecco il cambiamento di Juric

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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Modulo 3-5-2, ma sarebbe ancor meglio dire: gioco all’italiana con fase difensiva ben organizzata e contropiede fulminante. E’ questa la semplice ricetta, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, con cui il Genoa ha battuto con gran merito il Cagliari. Anzi, si può tranquillamente affermare che il punteggio sta anche stretto ai rossoblù: le statistiche riportano che sono ben 12 le occasioni da gol create contro le 8 dei sardi. Non solo: sono 14 i tiri in totale (11 in porta) contro i 12 avversari (8 in porta). Finalmente è arrivato anche un gol su calcio d’angolo con Rigoni: era da troppo tempo che non accadeva. In più: nessun cartellino giallo rimediato dai calciatori. Juric aveva svolto le prove generali nell’amichevole contro il Sion di domenica scorsa, seminando con il cambio di modulo e ha raccolto oggi pomeriggio i frutti.

Un atteggiamento tutto italico, quello del tecnico che ha avuto la fortuna di poter recuperare Izzo, il suo pilastro che ha riportato l’equilibrio in difesa. Non traggano in inganno i due gol realizzati dal Cagliari: si può reclamare un po’ più di attenzione per quello di Pavoletti (che non aveva visto palla nel primo tempo), ma il rigore concesso dall’arbitro Massa (e trasformato da Joao Paulo) è stato generoso. Il tocco di mano di Veloso è sembrato involontario: un altro errore per la Var, dopo quello del fuorigioco non segnalato in Genoa-Juventus, che potrebbe far apparire il mezzo tecnologico come un rimedio peggiore del male. Il problema sta in chi sta davanti ai monitor e dovrebbe aiutare l’arbitro in campo a risolvere i dubbi: occorrerà tempo, prima di una accettabile messa a punto dal sistema.

Tornando alla disamina del successo genoano, la seconda mossa indovinata di Juric è stata la collocazione di Rigoni e Bertolacci davanti alla difesa e che hanno consentito a Veloso di poter orchestrare con tranquillità la squadra. Entrambi hanno convinto e hanno reso finalmente efficace la fase difensiva: sottolineo che la gara di sacrificio di Bertolacci che ha subito diversi falli dagli avversari. La fascia destra è stata più di contenimento con Rosi: a sinistra Laxalt è stato molto propositivo in chiave offensiva e ha anche centrato un palo. In attacco è stata svolta una sorta di “rivoluzione” che è risultata vincente con Taarabt che è stato sia l’ispiratore della manovra che il realizzatore di un gol. Galabinov si è rivelato il terminale offensivo che si auspicava: la sua corsa e la sua potenza hanno messo in crisi la difesa isolana. Il bulgaro è probabilmente il centravanti adatto per il gioco all’italiana. Vittoria merito di Juric, ma merito anche del nuovo direttore generale Perinetti: il suo arrivo ha restituito ordine e serenità alla squadra.

Qualche lato negativo c’è: occorre concretizzare il dominio conquistare in campo. Se il primo tempo fosse terminato 4-0 per il Genoa, sarebbe stato indiscutibile e la gara sarebbe terminata prima. Da evitare l’esaltazione dei meriti della squadra: nel prossimo turno c’è la trasferta col Milan, occorrerà lo stesso atteggiamento odierno per strappare punti importanti per la classifica. Passo e chiudo!

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