La formula magica di Gasperini

Schieramento che vince, non si cambia. Sicuramente lo ha pensato Gasperini che ha riproposto senza alcun timore il suo 3-4-3, in barba a chi lo aveva contestato in settimana sul turn over, sul numero e la qualità della rosa del Genoa. Non ha ascoltato nessuna critica: il suo modulo è una formula magica, un talismano […]


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Schieramento che vince, non si cambia. Sicuramente lo ha pensato Gasperini che ha riproposto senza alcun timore il suo 3-4-3, in barba a chi lo aveva contestato in settimana sul turn over, sul numero e la qualità della rosa del Genoa. Non ha ascoltato nessuna critica: il suo modulo è una formula magica, un talismano contro le avversità. Dopo la sconfitta di misura e onorevole a Valencia c’era una sfida da vincere: ribadire la forza in trasferta del Grifone. E così è stato: ieri a Bologna il “grande timoniere” ha messo in campo la miglior formazione possibile. E’ stato premiato dalla fortuna: tutti i meccanismi hanno funzionato a dovere. Dopo un’iniziale periodo di stallo, dovuto al presidio sulle fasce degli esterni felsinei, la partita ha cambiato volto. La coppia Kharja-Milanetto, che a Verona non aveva funzionato e che in verità non mi aveva convinto, ha sovrastato i corrispondenti colleghi bolognesi, Guana e Mingazzini, e ha cominciato a smistare palloni per gli esterni, Mesto e Modesto, cercando di far convergere la manovra verso Floccari. Palladino e Sculli si scambiavano di posizione, contribuendo a far ballare la poco robusta difesa del Bologna che alla fine non ha resistito. Il povero Portanova è letteralmente impazzito per cercare di contrastare Floccari in autentica giornata di grazia. All’ennesimo scatto dell’attaccante, il difensore bolognese non ce l’ha fatta più e l’ha bloccato irregolarmente in area: pensiamo che ogni tanto gli comparirà in sogno come uno dei suoi peggiori incubi.

Sembrava una giornata assolutamente tranquilla, grazie anche al raddoppio di Sculli che suggellava l’assoluta superiorità in campo. Ma ci ha pensato l’arbitro Gervasoni a riaprire i giochi, con la seconda ammonizione e la conseguente espulsione di Mesto. Con il Genoa ridotto in 10 uomini, Gasperini è riuscito a limitare i danni con la sua consueta perfetta strategia dei cambi: Palacio, Zapater e Tomovic hanno perfettamente assolto i loro compiti nel 4-4-1 finale. A Bologna c’è stata un’insurrezione per i presunti danni arbitrali. Se ci si riferisce al rigore negato per il netto fallo di Esposito su Di Vaio siamo tutti d’accordo. Ma se si pesano le ingiustizie sul piatto della bilancia, è il Grifone a rimetterci. La moviola ha evidenziato che il fallo di mano commesso da Mesto era assolutamente ininfluente. Con il rosso tirato fuori troppo frettolosamente l’arbitro ha inflitto due danni al Grifo: l’inferiorità numerica nella gara di ieri e il “taglio” di un altro prezioso elemento di fascia destra. Bisogna sperare che Marco Rossi recuperi alla svelta e che possa essere in campo contro l’Inter. Per fortuna c’è la sosta per le due gare della Nazionale che potrebbe portare una serie di notizie positive per il “grande timoniere”: si giocherà dunque sabato 17 ottobre. Ci si attende per quella data un rientro in grande stile anche di Juric e, probabilmente, anche di Criscito e Biava. Quattro pedine chiave sullo scacchiere rossoblù. Per adesso i tifosi possono godersi in quinto posto in solitudine a soli tre punti dalla coppia costituita dai nerazzurri e dalla Sampdoria.

Permettetemi un ultimo pensiero alla memoria di Franco Scoglio: sabato scorso ricorrevano i quattro anni dalla sua morte. Voglio immaginare che anche lui, uomo misurato e gentile ma sempre pronto ad accettare difficili sfide e a saper condurre il Genoa con sicurezza, abbia gioito nel “terzo anello” del Ferraris dopo la vittoria a Bologna. Un saluto a lei, caro Professore: si ricordi sempre che i genoani non l’hanno dimenticata.

Marco Liguori

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