L’amletico dubbio di Preziosi: Drenthe o Dembelé?

Royston Drenthe o Moussa Dembelé? E’ meglio prendere il centrocampista del Real Madrid oppure l’attaccante dell’Az 67? Questo è il problema. Penso a un elemento molto importante: di cosa ha bisogno il Genoa? Sicuramente non di un centrocampista di fascia sinistra com’è per l’appunto Drenthe: si andrebbe a sovrapporre a Criscito, anche se si fa notare […]


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Royston Drenthe o Moussa Dembelé? E’ meglio prendere il centrocampista del Real Madrid oppure l’attaccante dell’Az 67? Questo è il problema. Penso a un elemento molto importante: di cosa ha bisogno il Genoa? Sicuramente non di un centrocampista di fascia sinistra com’è per l’appunto Drenthe: si andrebbe a sovrapporre a Criscito, anche se si fa notare che riuscirebbe a giocare anche al centro. Il giocatore del Suriname probabilmente creerebbe qualche problema al “grande timoniere” Gasperini, che è riuscito a far mutare ruoli a numerosi giocatore quest’anno, ma che non può far sempre miracoli. A meno che non lo si voglia impiegare in un centrocampo di tipo marcatamente “muscolare”. Sarebbe invece meglio se la squadra rossoblù spostasse le sue attenzioni sulla fascia destra del centrocampo: occorre trovare un alter ego di Marco Rossi. In settimana si è vociferato il nome del senese Zuniga: sarebbe un ottimo colpo, viste le sue ottime capacità di saper saltare l’uomo e di riuscire a ripiegare in fase difensiva. Insomma, un giocatore ambivalente come piacerebbe a Gasperson.

Detto ciò, sarebbe più opportuno se il Grifone puntasse su Dembelè. L’attaccante belga potrebbe aggiungere quel fattore di imprevedibilità che si aggiungerebbe all’esperienza di Crespo e alla forza di Floccari, con il suo spaziare da destra a sinistra lungo il fronte d’attacco. Nei prossimi giorni si saprà se i colloqui tra i presidenti Preziosi e Scheringa porteranno a una conclusione positiva per il suo trasferimento con la maglia del Vecchio Balordo.

Ritornando a centrocampo, manca ancora l’uomo che deve prendere per mano la squadra e saperla condurre. Insomma, c’è poco da dire: in questo ruolo aleggia ancora il fantasma di Thiago Motta. E’ sparita la speranza di prendere Juninho Pernambucano, volato nel Quatar: avanti il prossimo! Fortunatamente siamo appena agli inizi della campagna acquisti: c’è tempo fino alla fine di agosto per effettuare una scelta così delicata. Non c’è fretta, dunque.

Un altro dubbio “amletico” è costituito dal cercare e trovare il sostituto di Rubinho. Il patron Preziosi ha aperto la caccia, dichiarando che il portiere brasiliano non aveva accettato l’offerta: salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbe essere sostituito. Non è facile reperire un numero uno all’altezza delle ambizioni del Grifone: un tempo l’Italia era terra di portieri di grande livello tecnico. Adesso è tutto cambiato: si guarda spesso oltre frontiera. Sono circolati tanti nomi: per restare ai soli italiani, Sorrentino, De Sanctis, Toldo, Iezzo, Sereni. E tra gli stranieri il laziale Carrizo. Scarterei gli ultimi quattro, a cominciare dall’incostante Carrizo. Direi di no anche a Sereni, un po’ avanti con l’età, Iezzo, che offre prestazioni altalenanti, e Toldo, di età avanzata e rimasto da troppo tempo in panchina. De Sanctis sarebbe l’ideale, visto che ha una buona esperienza all’estero ed è comunque nel giro della Nazionale. Sorrentino è giovane, ha lasciato buoni ricordi ad Atene nell’Aek, ed ha disputato una buona stagione nel Chievo. Alternative valide ai due numeri uno italiani al momento non ce ne sono: a meno che non si voglia andare a cerca un estremo difensore sulle spiagge di Copacabana, di Punta del Este, oppure del Mar de la Plata.

Marco Liguori

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