Il silenzio del Gruppo Rocca sull’acquisizione del Genoa: è un elemento positivo?

Cronaca di una mattinata trascorsa a contattare gli uffici di due società dell'impero industriale: la capogruppo Techint e la Tenaris

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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“Il responsabile non è presente in questi giorni in ufficio. Gli scriva un’email”. Il cronista ha provato a contattare le sedi italiane di due aziende dell’impero industriale multinazionale della famiglia Rocca, per cercare di sapere di più sulla possibile acquisizione del Genoa: la capogruppo Techint e la Tenaris (fornitore leader a livello globale di tubi in acciaio e di servizi per le aziende energetiche), quotata presso le Borse di Milano, Buenos Aires, Messico e New York. Il cronista spedisce in mattinata l’email a due indirizzi: i messaggi risultano aperti (l’avviso di ritorno del programma di posta funziona), ma non c’è risposta. E’ un segnale che può essere interpretato in due modi: o si sta osservando un rigoroso silenzio sulla trattativa (com’è stato scritto in questi ultimi giorni) oppure non si è preferito rilasciare dichiarazione poiché la questione non interessa. Di più non è dato dire o sapere. I tifosi genoani sperano e si augurano che l’opzione sia la numero uno e che Preziosi venda il 60% o una quota superiore a Gianfelice Rocca. A questo punto il cronista non può che invocare il titolo di un celebre libro di Domenico Rea: “Gesù fate luce” sulla cessione del Genoa.

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