Il pareggio a Napoli merito delle mosse impreviste (ma giuste) del Gasp

Stasera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, avete capito il perché del soprannome “Giulio Cesare” che ho dato a Gian Piero Gasperini. Come il grande condottiero romano riesce con una serie di mosse impreviste, ma indovinate, a mettere in difficoltà non solo il Napoli, ma anche i tifosi e gli addetti ai […]


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Stasera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, avete capito il perché del soprannome “Giulio Cesare” che ho dato a Gian Piero Gasperini. Come il grande condottiero romano riesce con una serie di mosse impreviste, ma indovinate, a mettere in difficoltà non solo il Napoli, ma anche i tifosi e gli addetti ai lavori.

Prima mossa, Beppe Sculli. Nel primo tempo sembrava fiacco o comunque poco incisivo negli schemi del Grifone. Poi nella ripresa ha assunto l’andamento progressivo di un motore diesel: minuto dopo minuto “Sculley” ha iniziato a macinare chilometri di campo, andando come un pendolo sulla fascia sinistra, e ad affacciarsi pericolosamente nell’area di rigore avversaria. Si è mangiato un gol: avrà il tempo di rifarsi.

Seconda mossa, esce Gilardino entra Fetfatzidis, resta Konate. Ebbene sì, lo confesso: anche io ci sono cascato e queste mosse mi hanno suscitato tantissima perplessità. Mi aspettavo magari subito Calaiò per Gila: invece Gasp ha iniziato prima a saggiare le difficoltà difensive degli azzurri col fantasista greco. Poi ha visto che Konate non ce la faceva nel ruolo di punta centrale e ha messo dentro Calaiò. La squadra era schierata con una sorta di 4-2-4, svolgeva tanto pressing e ha costretto più volte gli avversari nella propria metà campo. Il gol capolavoro su punizione di Calaiò (somiglia a quello di Leon del 2007) ha coronato la lettura tattica del Gasp.

Una menzione particolare va a Matuzalem, buon orchestratore, e Antonelli autentico “maratoneta” sulla fascia sinistra. Buon lavoro di Antonini in difesa. Unico neo della gara il gol subito con una incomprensione della coppia De Maio-Burdisso: da rivedere.

Domenica arriva il Catania al Tempio. E’ l’occasione per conquistare i punti salvezza necessari e per un altro eventuale obiettivo. Quale? Non ve lo dico per scaramanzia. Passo e chiudo!

Marco Liguori

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