Il “muro mobile” rossoblù non è riuscito a conquistare il pari

Perdere a San Siro contro l’Inter attuale, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, dà molto, molto fastidio ed è un vero peccato. Intendiamoci, la sconfitta a San Siro ci può stare contro una pretendente allo scudetto: purtroppo c’è alle spalle quella col Carpi che pesa molto di più. Tuttavia, i nerazzurri non hanno […]


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Perdere a San Siro contro l’Inter attuale, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, dà molto, molto fastidio ed è un vero peccato. Intendiamoci, la sconfitta a San Siro ci può stare contro una pretendente allo scudetto: purtroppo c’è alle spalle quella col Carpi che pesa molto di più. Tuttavia, i nerazzurri non hanno brillato: hanno vinto solo per l’episodio del calcio di punizione (però sottolineo: il fallo contro il Grifone c’era) con la deviazione di Ljajic, unica distrazione della difesa rossoblù fino a quel momento molto efficace. Il “muro mobile” messo in piedi da Gasperini aveva praticamente bloccato gli avversari. Piccola parentesi: se la squadra di Mancini può ambire allo scudetto, cosa dovrebbero dire Napoli, Fiorentina e la Juventus in ripresa?

Tornando alla partita i rossoblù giocando col “muro mobile” hanno rinunciato a portare pericoli alla porta di Handanovic. Perotti e Lazovic sono stati impiegati come esterni difensivi aggiuntivi con Laxalt e Figueiras. Poco lucido e stanco è stato Costa che non è mai riuscito a orchestrare una manovra offensiva. Generoso Rincon, ma non può fare tutto da solo. E sottolineo ancora una volta: se non c’è un centravanti alternativo a Pavoletti, Gasperini non può fare miracoli. Manca praticamente la capacità di far salire la squadra e di creare pericoli in area di rigore avversaria. E a proposito di punte, Pandev sembra proprio non riuscire a trovare una collocazione, mentre Gakpé non può essere schierato come terminale offensivo. Un plauso a Perin, Izzo e Ansaldi sempre pronti ad agire. Laxalt forse inizia a perdere lucidità, dopo aver tirato in lungo e in largo per tante partite. Discreto Diogo Figueiras, anche se forse ci si potrebbe attendere qualcosa in più.

Nonostante ciò, stava per arrivare un punto che sarebbe stato meritato per il Grifone. Magari, se l’arbitro Giacomelli avesse espulso in precedenza D’Ambrosio che è intervenuto più volte in modo poco ortodosso su Perotti e altri, si poteva anche sperare. Difficilmente l’Inter in 10 uomini avrebbe potuto vincere. E che dire dei diversi “svenimenti” in area non puniti col cartellino giallo dal direttore di gara. Uno su tutti: quello di Palacio nel secondo tempo.

Sabato prossimo alle 15 (ma che bella data e orario scelta dalla Lega durante il periodo natalizio in cui i negozi sono aperti senza sosta, non è vero?) arriverà il Bologna al Ferraris. Occorrerà non sbagliare questa partita per non scivolare nelle zone basse della calssifica. Ci vorrebbe un risultato che restituisca morale all’ambiente rossoblù, sperando in qualche arrivo interessante e utile dal mercato di gennaio. Passo e chiudo!

Marco Liguori

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