Il generale Ballardini al comando sulla “linea del Piave” rossoblù

Bentornato mister Ballardini, un saluto a mister Delneri. La decisione dell’esonero di quest’ultimo presa dal presidente Preziosi era inevitabile dopo lo spettacolo terribile offerto dal Genoa al Ferraris. Come avete (e abbiamo) visto, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, oggi pomeriggio contro il Catania c’era una squadre spenta e senza nerbo. Insomma, […]


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Bentornato mister Ballardini, un saluto a mister Delneri. La decisione dell’esonero di quest’ultimo presa dal presidente Preziosi era inevitabile dopo lo spettacolo terribile offerto dal Genoa al Ferraris. Come avete (e abbiamo) visto, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, oggi pomeriggio contro il Catania c’era una squadre spenta e senza nerbo. Insomma, mancava la mano dell’allenatore: per intenderci quella sul tipo del professor Scoglio, ossia un’impronta che infonde coraggio, volontà e riesce a mutare le sorti di una partita nei momenti più difficili. Necessaria e inderogabile in momenti simili: ma non c’era in alcun modo. In più, il Grifone non può più perdere tempo.

Arriva dunque il “generale” Davide Ballardini che ha esaltato i tifosi con quella doppia vittoria nel derby nel 2011 che è rimasta negli annali rossoblù e aveva saputo risollevare la squadra con grande piglio e professionalità. Aveva anche regalato altre gare entusiasmanti come la rimonta alla Roma da 0-3 a 4-3. A differenza della sua nomina precedente, avvenuta l’8 novembre 2010 dopo la sconfitta di Palermo, il nuovo allenatore trova un clima da “linea del Piave”. Allora trovò il Grifone undicesimo in classifica a 11 punti. Ora è terzultimo: i suoi problemi non derivano tanto dalla distanza dalla zona salvezza (Pescara e Cagliari sono a soli tre punti, Bologna e Sampdoria a quattro) ma dall’approccio (tattico, mentale e fisico) completamente errato alle partite. Il nuovo tecnico dovrà riplasmare la squadre, dare un’identità, un’anima “da Genoa” come aveva già fatto due anni fa. C’è però grande fiducia e speranza per il suo operato: circola su internet un fotomontaggio con il volto di Ballardini con la scritta “Ve la dò io l’Albikokka”. E’ una metafora perfetta: il tecnico sa capire i giocatori, ma pretende disciplina e esecuzione degli schemi provati in settimana negli allenamenti. Altra differenza rispetto al passato è che Ballardini arriva a gennaio inoltrato, quando gran parte delle scelte di mercato sono state già svolte sulle richieste del precedente allenatore. Mancano 11 giorni alla fine della sessione invernale: società e tecnico dovranno lavorare ancor più a stretto contatto per poter effettuare scelte importanti per la salvezza. Come ha scritto il collega Alfredo Pedullà, l’intesa (che al momento in cui scrivo deve ancora essere sottoscritta, ma è prossima) è per un contratto fino a giugno, lavorando per evitare la serie B. Poi si spera che ci sia finalmente un periodo di stabilità, tanto agognato dai tifosi.

E, a proposito di salvezza, rispolveriamo il nostro hashtag dello scorso anno #ioinserieBnoncivoglioandare che portò fortuna: propongo a Ballardini di adottarlo, non si sa mai. Domenica prossima ci sarà bisogno anche della scaramanzia per affrontare la Juventus campione d’Italia e prima in classifica nel suo stadio. In bocca al lupo, “generale”!

Marco Liguori

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