Ecco il Genoa “bum bum”: otto tiri in porta, quattro gol

Il Genoa ha festeggiato oggi mangiando ricciarelli e panforte senesi. Per poco però non stava facendo sfumare tutto con uno dei suoi finali da infarto. Gasperini l’ha spiegato con la stanchezza per l’impegno di Europa League: eppure giovedì abbiamo assistito a un secondo tempo molto simile a quello di ieri. Il Lille aveva pareggiato e […]


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Il Genoa ha festeggiato oggi mangiando ricciarelli e panforte senesi. Per poco però non stava facendo sfumare tutto con uno dei suoi finali da infarto. Gasperini l’ha spiegato con la stanchezza per l’impegno di Europa League: eppure giovedì abbiamo assistito a un secondo tempo molto simile a quello di ieri. Il Lille aveva pareggiato e poi Sculli ha dato la zampata. Invece contro il Siena è arrivata la stoccata di Floccari, tanto criticato nelle scorse settimane, che è risultato decisivo con il gol del 4-2. Ripeto ciò che ho scritto venerdì: la squadra rossoblù gioca in modo convincente e spettacolare, ma lascia anche giocare gli avversari. E’ una sua caratteristica, che purtroppo bisogna accettare volente o nolente.

Il tecnico toscano Marco Baroni ha dato anche un piccolo contributo alla formazione di Gasperini, scegliendo un 4-3-3 che si è rivelato suicida. A causa della mancanza di filtro a centrocampo si sono aperti ampi spazi, se non a tratti ampie praterie, a turno per Mesto, Criscito, Palacio e Rossi. Il tutto con la raffinata regia di Milanetto che (da notare che non era sorvegliato da senese) ha raccolto molti palloni, ma soprattutto ne ha smistati a iosa: secondo le statistiche Lega Calcio-Panini Digital sono ben 72 i passaggi riusciti, contro gli appena 45 di Codrea, i 41 di Rossi e i 40 di Criscito. Ma i dati statistici sottolineano la prestazione maiuscola di “Bum bum”Crespo: tre tiri, due gol. Oltre naturalmente al lavoro che svolge l’argentino in fase di costruzione della manovra, facendo salire la squadra in modo da pressare l’avversario nella sua metà campo e a metterlo in difficoltà. Ieri ha funzionato perfettamente il trio d’attacco già visto col Lille: Palladino e Crespo si sono liberati più volti dalla marcatura avversaria, facendo impazzire i senesi con i continui cambi di posizione sul fronte offensivo da destra a sinistra e viceversa. Anzi, vorrei sottolineare con un ulteriore dato statistico la precisione impressionante del tiro genoano: su otto tentativi nello specchio della porta (su nove totali), quattro sono entrati, ossia il 50%. Un vero e proprio tiro al bersaglio. Non a caso il Genoa è la settima squadra più pericolosa del campionato con una percentuale del 46,4%: è molto vicina al Milan (47,7%).

E siamo così arrivati alla terza sosta per impegni della nazionale: ci voleva proprio, dopo la raffica di gare consecutive, per far tirare il fiato alla Gasperini-band. Dopo 12 giornate il Grifo arriva a 20 punti in classifica come l’anno scorso. Si prega di non tirare fuori dai cassetti tabelle e calcolatrici: la graduatoria dice che è a stretto contatto con le posizioni di testa. E’ al sesto posto in zona Europa League, a un punto dalla quarta piazza dove sono collocate Fiorentina e Sampdoria: ed è a tre vittorie dall’Inter. Il 22 novembre ci sarà una difficile gara a Livorno, contro gli amaranto che navigano nelle limacciose acque della zona retrocessione. Per adesso i tifosi potranno godersi una nuova gloria: la convocazione del trio genoano Criscito-Bocchetti-Palladino in nazionale. Non è cosa da poco: è anzi un importante riconoscimento al lavoro costante di Gasperini e alle scelte di mercato del presidente Preziosi.

Marco Liguori

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