E ‘l modo ancor m’offende

“E ‘l modo ancor m’offende”. Per commentare l’immeritata sconfitta di ieri sera (è passata la mezzanotte) devo purtroppo, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, prendere in prestito questo verso immortale del Divino Dante. Prima della disamina della gara consoliamoci sostituendo il verso seguente del V canto dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca: […]


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“E ‘l modo ancor m’offende”. Per commentare l’immeritata sconfitta di ieri sera (è passata la mezzanotte) devo purtroppo, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, prendere in prestito questo verso immortale del Divino Dante. Prima della disamina della gara consoliamoci sostituendo il verso seguente del V canto dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del Grifon piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona”. E di sicuro non vi abbandonerà mai l’amore verso il Genoa.

Torniamo alla partita. Gasperini l’aveva annunciato e l’ha fatto: marcature asfissianti a tutto campo e centrocampo a cinque. Questo ha bloccato le fonti del gioco juventino (Pirlo) e le discese del terribile duo Vidal-Pogba. Motta e Antonelli hanno dominato le loro fasce di competenza; Matuzalem ha orchestrato perfettamente la squadra. Sono mancate forse la cattiveria e il cinismo sotto porta. Di più: è mancata la freddezza nel calciare un rigore da parte di Calaiò, mentre Pirlo (anche se la concessione della punizione per fallo di Sturaro su Quagliarella è sembrata generosa) ha calciato un pallone in modo perfetto deponendolo nel sacco (Chapeau! Ma lo deve fare anche ai Mondiali).

Il “modo ancor m’offende” per una decisione di Mazzoleni. L’arbitro non ha ammonito per la seconda volta Vidal, con conseguente espulsione, nell’occasione del rigore concesso al Genoa. C’era poco da fare: o il tocco di mano era involontario, e quindi non punibile, oppure era penalty con espulsione. In 10 uomini la Signora Omicidi avrebbe avuto ancor più problemi di quanti gliene avesse creati la “Gasp Band”. “E il modo ancor m’offende” per le quattro ammonizioni scientifiche che hanno pesato non poco sui genoani. “E il modo ancor m’offende” anche per il rigore non concesso a Bertolacci per fallo di Lichtsteiner nel primo tempo, per giunta poco prima del gol annullato ingiustamente (è doveroso dirlo) a Osvaldo. E non si dica che i torti arbitrali si compensano: è un discorso che non sta in piedi. Ma nel “Palazzo del pallone” non vogliono introdurre la tecnologia: dunque “continuiamo così, facciamoci del male“ come la Sachertorte di Nanni Moretti.

Domenica prossima il Grifone volerà a Parma, dove troverà un avversario ringalluzzito dal successo esterno col Milan e da tanti risultati utili consecutivi. Occorrerà una prestazione ad alta intensità, come quella contro i bianconeri. Speriamo solo che stavolta il finale sia scritto con un’amara sorpresa per i padroni di casa e un lieto fine per i rossoblù.

Marco Liguori

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