Dove sta andando il Genoa?

Dopo la disfatta con l'Atalanta è arrivata un'altra Caporetto con l'Udinese

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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La settimana scorsa, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, avevo intitolato la mia chiacchierata con voi “Caduta libera”. Dopo l’ennesima umiliazione odierna a Udine e la riduzione dei punti da 12 a 9 col Crotone, terzultima in classifica (meno male che c’è l’Empoli a quota 23), c’è da porsi una domanda: dove sta andando il Genoa? Una domanda a cui chi di dovere dovrebbe dare una risposta. E’ una situazione confusa: sembra una “nave sanza nocchiere in gran tempesta” per dirla con il sommo Dante. Si può solo sperare che, come accaduto in passato, accada qualcosa all’improvviso che inverta l’andamento infausto delle ultime quattro partite: ma per ora non si nota nulla che possa cambiare le cose.

Dopo la disfatta con l’Atalanta ci si aspettava che Mandorlini riuscisse a trovare la “linea del Piave” cogliendo punti a Udine. E, soprattutto, che la squadra pur non giocando bene, avesse uno scatto d’orgoglio: invece, nulla di tutto ciò e anche stavolta, come a Pescara, i tifosi hanno abbandonato lo stadio. I rossoblù sono andati incontro all’ennesima “Caporetto” proprio a Udine che è a pochi chilometri dalla triste località della Prima Guerra Mondiale. La sensazione è che neppure se arrivasse un tecnico come Mourinho, Ranieri o Ancelotti le cose potrebbero cambiare: manca il nerbo e la voglia nei rossoblù, dopo soli 20 minuti è mancata la benzina e sono arrivati tre gol. Mandorlini ha cambiato modulo, 4-3-3 o 4-3-2-1 che dir si voglia: ma il fallimento è stato completo. Nella ripresa, i giocatori hanno accennato a una reazione, seppur timida: ma ormai era troppo tardi. Pochi i tiri in porta, solo uno sterile possesso palla. Inspiegabili i cambi, come quello di Veloso a quasi fine partita: inutile il suo ingresso in campo. Lo scenario è dunque questo: decisamente critico. Lascio uno spiraglio, sperando di sbagliarmi e che la caduta libera possa arrestarsi.

Per tutta la settimana si discuterà il da farsi. Intanto sabato arriverà un avversario temibile: la Lazio in odor di Europa. Come si può fare in questa a strappare a Olimpia almeno un punto? Passo e chiudo!

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