Da Berlino si inizia a migliorare il gioco e a creare l’identità  del Grifone

“A Berlino che giorno è?”. La risposta, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, a questa domanda di una celebre canzone di Garbo è semplice: è la giornata dei gol e del miglioramento del gioco. Ma, sia bene inteso, come non c’era da deprimersi per la sconfitta di Cesena e il pareggio in casa […]


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

“A Berlino che giorno è?”. La risposta, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, a questa domanda di una celebre canzone di Garbo è semplice: è la giornata dei gol e del miglioramento del gioco. Ma, sia bene inteso, come non c’era da deprimersi per la sconfitta di Cesena e il pareggio in casa con la Pro Piacenza, non bisogna esaltarsi per questo 2-0 in casa dell’Herta. I risultati nel calcio d’agosto vanno presi con beneficio d’inventario: il cosiddetto scudetto d’estate, vinto a più riprese in passato dall’Inter, lo “lasserei altrui” come scriveva Cecco Angiolieri in “S’i’ fosse foco”, ripresa e musicata da Fabrizio De Andrè. Va certamente sottolineato che la vittoria dà morale ed è significativa, considerato che l’avversario tra una settimana giocherà in campionato. Tuttavia i progressi nei meccanismi del gioco sono gli elementi principali da valutare nei test.

La prestazione del Grifone è stata a due facce. Primo tempo: squadra corta e dedita molto a controllare gli avversari. Abile nel mettere in condizione Laxalt di segnare e di saper gestire il vantaggio. La difesa ha sofferto in diverse circostanze, messa in difficoltà dal contropiede avversario: il 4-2-3-1 dell’Herta si è trasformato in un 2-4-3-1 con i due terzini che scendevano sulle fasce e creavano superiorità numerica nela zona mediana. Per fortuna gli attaccanti tedeschi si sono mangiati le occasioni costruite, sbagliando almeno due palle-gol sotto porta: nel complesso, la difesa rossoblù ha tenuto, in particolare i due corazzieri De Maio e Burdisso sono stati molto attenti. La tattica prudente ha finito per sacrificare Pavoletti, marcato stretto da Darida e Langkamp.

Secondo tempo: entrano Perotti, Pandev, Munoz e Ntcham e il Grifone spiega le ali. Perotti si schiera sulla fascia sinistra e fa il bello e il cattivo tempo contro gli avversari che non sanno come contenerlo. L’argentino si intende bene con Pandev e ne beneficia Lazovic che, dopo il lavoro di contenimento della prima frazione di gioco, realizza il 2-0. Munoz alza la saracinesca e spegne le azioni avversarie: sono migliorati i meccanismi di filtro tra difesa e centrocampo, i tedeschi hanno iniziato a non pungere più come prima. Ntcham ha dimostrato di saper svolgere il lavoro in copertura di colpire con la sua specialità: i “missili terra aria” da fuori area, come ha mostrato Pianetagenoa1893.net stamane in un video. Uno di questi sta facendo ancora tremare la traversa dello stadio berlinese. Tornerà certamente utile in campionato, se non si riuscisse a entrare nelle aree avversarie.

E adesso passiamo al sesto test, mercoledì a Chiavari contro l’Entella. Gasperini ha ragione: giocando gara dopo gara si costruisce l’identità della squadra. E, soprattutto, si correggono gli errori e si migliora la qualità del gioco. Passo e chiudo!

Marco Liguori

RIPRODUZIONE DELL’ARTICOLO CONSENTITA SOLO PER ESTRATTO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.