Ballardini riconfermato deve risolvere subito i (tanti) problemi del Genoa

Tiriamo le somme, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, dopo questa ennesima giornata deludente che spinge il Genoa verso la serie B. Dopo il pareggio interno con l’Atalanta, il presidente Preziosi ha dunque riconfermato Ballardini sulla panchina: non c’è da dubitarne, anche perché un esonero a cinque giornate dalla fine (e con […]


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Tiriamo le somme, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, dopo questa ennesima giornata deludente che spinge il Genoa verso la serie B. Dopo il pareggio interno con l’Atalanta, il presidente Preziosi ha dunque riconfermato Ballardini sulla panchina: non c’è da dubitarne, anche perché un esonero a cinque giornate dalla fine (e con la squadra in uno stato psicofisico men che mediocre) non servirebbe a nulla. La notte porta comunque consiglio: il numero uno rossoblù potrebbe sempre ripensarci, come ha fatto in passato. Il numero uno rossoblù poteva però imporre una sola cosa: un ritiro come è stato imposto l’anno scorso. Ma non lo ha fatto: anche in questo caso può ancora ripensarci.

Dunque Ballardèn, che aveva inizialmente stupito, resta e restano anche i problemi. A cominciare dai gol che arrivano col contagocce. Se poi si aggiunge che la difesa (ed è già accaduto in altre recenti gare) ha subito l’ennesimo gol da distrazione ecco che si piomba irrimediabilmente al terzultimo posto a 29 punti. Il destino del Grifone passa a questo punto dalle due gare di domani alle 15: Siena-Chievo e Catania-Palermo. Analizziamo l’ipotesi peggiore: se i toscani vincessero, il distacco dai rossoblù salirebbe a +4, mentre un successo dei rossonero li porterebbe a +2. Ci auguriamo tutti che le cose vadano diversamente, altrimenti le speranze di salvarsi diminuirebbero drasticamente. Il blocco della corsa del Genoa, mentre le concorrenti incamerano punti su punti, costringe la squadra a guardare purtroppo anche (purtroppo) ai risultati altrui.

Torniamo alla penuria di reti. Stavolta ci sono stati 17 tentativi verso la porta di Consigli: soltanto quattro hanno centrato lo specchio della porta e un solo pallone è entrato nel sacco. A ciò occorre aggiungere, secondo le statistiche della Lega di A, che gli uomini di Ballardini hanno conseguito una schiacciante supremazia territoriale (11 minuti e 35 secondi contro i 6 minuti degli avversari) con 561 palloni giocati (463 dell’Atalanta). Ciò conferma quello che abbiamo visto in campo: la squadra fa una fatica di Sisifo per portare il pallone in zona d’attacco, con un costrutto davvero minimo. Il 4-3-1-2 del primo tempo, schierato contro un avversario chiuso nel 4-4-1-1 (che ha tirato solo tre, dicasi tre, volte in porta), ha mostrato le sue pecche. Invece di schierare due esterni a centrocampo, si è preferito inserire due terzini per un totale di quattro difensori contro un attaccante e mezzo. Nella ripresa la musica è stata praticamente la stessa, anche a causa dello schieramento fuori ruolo di alcuni giocatori. Un esempio per tutti: si sarebbe dovuto spostare Antonelli nella sua naturale collocazione di esterno sinistro e invece è rimasto come mezz’ala. Uniche indicazioni positive son giunte dal recuperato Floro Flores (gli mancano solo i 90° nelle gambe) e dal suo sostituto Immobile che quando gioca senza Borriello si trova più a suo agio.

In attesa di conoscere gli esiti delle due gare-salvezza di domani, occorre pensare alla svelta a delle soluzioni per la trasferta di Verona di domenica prossima. Mancherà Portanova in difesa, a causa della squalifica del giudice sportivo, ma rientrerà Borriello. Un 3-4-1-2 con quest’ultimo e Floro, con Bertolacci a sostegno (ma diverso da quello di oggi), potrebbe dare dei risultati. E ricordando molto bene anche questo: un pubblico che incita per tutta la durata della gara, salvo che giustamente fischiare alla fine, merita ben altre prestazioni.

Marco Liguori

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