Al gran ballo in maschera della Samp si diverte solo il Genoa

La Sampdoria ha invitato ieri sera (anche se non è periodo carnevalesco) al ballo in maschera il Grifone, che ha gradito e si è divertito moltissimo segnando tre gol. Il derby è stato caratterizzato non tanto dalla presenza di Pazzini, che indossava appunto una maschera protettiva, ma dalla scadente prestazione blucerchiata e dalla perfetta gara […]


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La Sampdoria ha invitato ieri sera (anche se non è periodo carnevalesco) al ballo in maschera il Grifone, che ha gradito e si è divertito moltissimo segnando tre gol. Il derby è stato caratterizzato non tanto dalla presenza di Pazzini, che indossava appunto una maschera protettiva, ma dalla scadente prestazione blucerchiata e dalla perfetta gara del Genoa. La pessima prestazione degli uomini di Del Neri non è stata soltanto provocata dal fatto che, dopo una partenza bruciante, hanno ormai esaurito (almeno per il momento) la benzina, ma anche dalla metodica chiusura degli spazi da parte degli uomini di Gasperini grazie a una difesa che non ha “ballato”. La diversa prestazione, rispetto a quella incerta di Livorno, è dovuta in gran parte al rientro di Ivan Juric, la “diga” di centrocampo che ha spento qualsiasi velleità offensiva avversaria: Palombo non ha avuto il tempo di ispirare la sua squadra. Di più: stando alle statistiche Lega Calcio-Panini Digital il Genoa, nonostante sia rimasto a lungo in inferiorità numerica grazie a un’ingenuità (fallo di mano a centrocampo e conseguente espulsione) di “D’Artagnan” Biava, è stato molto più pericoloso degli avversari: lo testimonia la schiacciante superiorità nell’indice relativo (60,4% a 21,6%). In più Del Neri ha commesso il gravissimo errore di schierare giovani inesperti (ma con un sicuro futuro) come Poli, Rossi e Cacciatore, concedendo un vantaggio importante ai Grifoni. Altro errore del tecnico blucerchiato: consentire il gioco in velocità sulle fasce a Criscito e Marco Rossi. E’ la condizione ideale per essere demoliti dal potenziale offensivo genoano, condito ieri dall’inedita e positiva trovata di Gasperini di utilizzare Sculli come punta centrale.

Dunque il ritorno di Iuric ha contribuito a inaridire le fonti per le giocate di Pazzini e Cassano: merito anche di Bocchetti, tornato al top dopo un mese di “vacanza”, e di Moretti che non ha avuto tentennamenti da difensore centrale. Peccato per “Fantantonio”: non ha avuto nessun lampo geniale, come ci si sarebbe aspettato da un fuoriclasse come lui. E soprattutto ha dato ragione a Lippi: per tutta la settimana avevo difeso l’estro del giocatore blucerchiato, dicendo che il ct della Nazionale commetteva un grave errore a non convocarlo. Ma devo ricredermi: ieri Cassano ha dato sfoggio del suo repertorio di tuffi e simulazioni, tollerate fin troppo dall’arbitro Rosetti, a cui tolgo mezzo punto solo per questo motivo (6.5) da una sua direzione di gara comunque convincente. Insomma, un giocatore che tenga in campo internazionale un comportamento simile sarebbe certamente invitato dal direttore di gara ad andare anzitempo sotto la doccia.

Avevamo accennato ieri nella nostra diretta al civile comportamento delle due tifoserie. Ma a pochi minuti dall’inizio della partita è iniziato lo show di quella blucerchiata, a cominciare dai fischi al tenore Davide Cicchetti che cantava “Ma se ghe pensu”: quale recondito motivo c’era di contestare il povero cantante? Non aveva mica steccato? Forse perché aveva confessato in settimana di essere iuventino? A ciò bisogna aggiungere il coro razzista contro i tifosi partenopei. Durante la gara è partita la solita litania offensiva «noi non siamo napoletani» che si sente purtroppo in quasi tutti i campi del Nord Italia, ad eccezione ovviamente del Genoa per il saldissimo gemellaggio tra le due tifoserie. Anche in questo caso si vorrebbe capire il perché di un coro che non c’entrava nulla con la partita: si spera che la giustizia sportiva e gli organismi di tutela dell’ordine pubblico prendano i necessari provvedimenti del caso. Peccato, poiché i tifosi sampdoriani sono stati i primi a sostenere una civile battaglia contro la tessera del tifoso. Forse il “fuoco” della sconfitta nel derby gli ha fatto perdere la trebisonda. Ho voluto inserire una foto che ho scattato col cellulare in un balcone nei pressi del “Luigi Ferraris” in cui c’erano gli striscioni di Genoa e Samp. Sarebbe dovuta essere così la sfida tra le due tifoserie: rivalità, ma senza tensioni.

Adesso il Genoa è chiamato a una prova importante mercoledì prossimo a Praga. Contro lo Slavia è in gioco la qualificazione al turno successivo di Europa League: occorrerà una prestazione come quella della stracittadina per aggiudicarsi i tre punti necessari per restare in corsa. L’organico è ormai quasi al completo (mancano solo gli infortunati Kharja e Jankovic): dunque, l’obiettivo è alla portata di Milanetto & co.

Marco Liguori

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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