Al Genoa va l’onore delle armi

Nel gergo militare, si concede l’onore delle armi quando un avversario sconfitto si è battuto con grande coraggio e valore. E’ il caso del Genoa, che ha perso a Valencia con un gara sfortunata. E’ vero, ci sono responsabilità della difesa: ma, lo abbiamo detto altre volte, rientra nel modo di giocare di Gasperini. La […]


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Nel gergo militare, si concede l’onore delle armi quando un avversario sconfitto si è battuto con grande coraggio e valore. E’ il caso del Genoa, che ha perso a Valencia con un gara sfortunata. E’ vero, ci sono responsabilità della difesa: ma, lo abbiamo detto altre volte, rientra nel modo di giocare di Gasperini. La manovra del Grifone è volta all’offensiva, a cui partecipa anche il reparto arretrato che spesso si posiziona in modo molto alto. E può accadere come ieri sera che ci sia una “falla” che consenta all’avversario di entrare in area di rigore (come appunto ha fatto Villa, che ha ricevuto un perfetto cross) e di procurarsi il penalty decisivo. Il Genoa è questo: pratica un calcio spettacolare, ma lascia anche giocare l’avversario. Non è tanto una questione di saper mantenere o meno il risultato di parità, che fino all’81° sembrava raggiunto, ma è proprio quella di lasciar liberi le punte del rivale di turno di colpire. A ciò bisogna aggiungere la mancanza di Criscito a sinistra: la squadra è “Mimmo-dipendente” e quando l’esterno non è in campo si nota tantissimo. Aggiungiamo anche un’altra assenza eccellente, che sta creando tanti problemi al “gradne timoniere” rossoblù. Sarebbe necessario anche il rientro di Juric: la sua forza e la sua capacità di pressare a centrocampo ieri sera sarebbe stata fondamentale.

Si era notata una certa cattiveria e un pizzico di cinismo nella partita a Bergamo contro l’Atalanta: sembrava che la squadra rossoblù avesse un elemento in più rispetto all’anno scorso, che potesse donarle l’antidoto contro certe gare perse per alcune pecche e ingenuità. Purtroppo non è così: ma non bisogna disperarsi. Ieri sera ci sono state alcune note positive. A cominciare da Kharja e Floccari, che sembravano due oggetti misteriosi e invece hanno dimostrato che possono recitare una parte da protagonisti. Probabilmente fino a poco tempo fa non avevano assimilato gli schemi di Gasperini: da ieri le cose sono finalmente mutate per loro e si spera che sia in modo definitivo per il resto della stagione.

Adesso arriva la trasferta di Bologna, difficile per due motivi. La squadra di Papadopulo è ringalluzzita dall’importantissimo pareggio a Torino contro la Juventus. L’altro motivo riguarda la capacità del Genoa di riuscire finalmente a raccogliere un risultato positivo fuori casa. Finora, nelle gare ufficiali, ha colto solo il successo a Bergamo e il pareggio a Odense: sconfitte a Verona, Udine e Valencia. A Gasperini tocca cambiare questo stato di cose: sperando che arrivi anche qualche buona notizia dall’infermeria.

Marco Liguori

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