A Bologna un Genoa “formato pandolce”, abulico e spento. Occorrono correttivi a gennaio

La sconfitta di Bologna, che ha concluso il dicembre nero del Genoa, purtroppo ha denotato in modo definitivo i limiti della squadra. Non è bastata la strigliata di Gasperini nell’intervallo ai suoi giocatori che, oltre a non applicare i suoi dettami tattici, sono apparsi completamente abulici: per meglio dire in forma “pandolce genovese”. Forse è questa […]


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La sconfitta di Bologna, che ha concluso il dicembre nero del Genoa, purtroppo ha denotato in modo definitivo i limiti della squadra. Non è bastata la strigliata di Gasperini nell’intervallo ai suoi giocatori che, oltre a non applicare i suoi dettami tattici, sono apparsi completamente abulici: per meglio dire in forma “pandolce genovese”. Forse è questa la caratteristica che ha più sorpreso e avvilito sia i tifosi (i 600 al Dall’Ara si sono giustamente infuriati), sia gli addetti ai lavori. Nessuno si attendeva una squadra senza nerbo, dal primo all’ultimo minuto: non riusciva a tenere palla (ricordo che il Grifone ha una delle peggiori medie per superiorità territoriale del campionato) e non ha imbastito un contropiede neppure degno di questo nome. Se poi aggiungiamo che la luce del centrocampo Matuzalem si è spenta via via nel corso dei minuti, ecco spiegata la pessima prestazione davanti a un avversario mediocre e in crisi. Va dato atto che il Bologna ha giocato sulla forza dei nervi: aveva poco da da dare, ma l’ha espresso. Il Genoa, invece, non pervenuto. L’arbitraggio insufficiente di Massa non deve costituire un alibi per la sconfitta: i ripetuti falli (per citare un esempio su tutti) di Perez andavano sanzionati dal primo tempo e si doveva usare maggior severità. Ne sa qualcosa Gilardino che è uscito fuori dal campo prima del tempo.

Intendiamoci, la squadra non era prima da scudetto e ora non è da ultimi posti: ma ci vogliono correttivi. Occorreranno innesti, in particolare sulle fasce: sia gli esterni di centrocampo, sia quelli in attacco, devono correre lungo tutto il “corridoio” del campo. Non sembra, almeno per ora, che Gasp ritenga all’altezza per il suo tipo di calcio Stoian e Centurion. Inoltre, se manca Vrsaljko sulla destra non c’è un ricambio, ma Biondini che però è fuori ruolo e non si è adattato bene. L’unico centrocampista che era riuscito a mutare “pelle” in modo positivo, ossia Kucka, si è infortunato e andrà rimpiazzato. A proposito di esterni: chi ha visto oggi Antonelli? Forse era già in viaggio verso Napoli…

L’ultima cosa che dovrà fare Gasperini è ricostruire lo spirito di squadra che sembra recuperato al suo arrivo a fine settembre. Lo dovrà svolgere dalla data del nuovo raduno, il 29 dicembre. Il 6 gennaio, ripresa del campionato, arriverà al Tempio un cliente per nulla facile: il Sassuolo dell’ex Floro Flores che si è ben ripreso dal 7-0 subito in casa con l’Inter. E, aspettando la ripresa della preparazione, posso fare una sola cosa per tutti voi, amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso: augurarvi un bellissimo Natale e un felice 2014, tutto in rossoblu e sotto il segno del Grifone. Sperando che la squadra regali qualche soddisfazione in più e non giornate grigie come quella di oggi.

Marco Liguori

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