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L'analisi delle incertezze per il futuro del Genoa

Marco Liguori (Pianetagenoa1893.net)

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No, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, non sono diventato matto. Il titolo con il “?” (per i puristi: punto di domanda o punto interrogativo che dir si voglia) è purtroppo la fotografia del Genoa attuale che fa soffrire tantissimo. E’ una situazione piena di incognite che preoccupa molto: bisogna porre rimedio prima di Natale, portando punti nel carniere e poi pensare al mercato di gennaio. Quest’ultimo non è la panacea di tutti i mali: arrivarci in classifica al terzultimo o, com’è piazzato ora il Grifone in triste solitudine, in penultima posizione sarebbe letale e significherebbe retrocessione quasi certa. La discesa in serie B non sarebbe coperta dal paracadute pari a circa 25 milioni: si dimezzerebbero i ricavi da tv e sponsor, con tante difficoltà economiche da affrontare.

JURIC – Dunque Ivan Juric resta in panchina, nonostante la batosta interna di ieri col Bologna e le due gare vinte in 26 partite nel 2017. Le statistiche della partita di ieri sembrerebbero mostrare una squadra in ripresa: 17 tiri (8 in porta) e un palo, contro i 9 (5, ma con un gol) degli avversari, 10 occasioni da gol contro le 7 dei felsinei, 10 angoli  contro 3. La differenza? Una fase difensiva per l’ennesima volta distratta in un momento topico, che ha consentito a Destro e Palacio di confezionare il gol vittoria, e non aver saputo concretizzare sotto porta. C’è da dire che lo sforzo si è visto nella ripresa: nel primo tempo, il Grifone ha attaccato a testa bassa senza costrutto, cozzando contro il muro bolognese. La formazione iniziale non è stata adeguata: Galabinov andava inserito dal primo minuto per condurre una gara tutta corsa e muscoli contro i difensori, mentre Pellegri andrebbe inserito nella ripresa, come “sorpresa” com’è avvenuto contro la Lazio. Schierarlo dal primo minuto lo carica di responsabilità e lo consegna a un ruolo non suo. Ricci sembra essere lontano da quel giocatore ammirato in serie B con il Crotone di Juric: Palladino non sembra tenere la durata intera di una gara. In pratica, l’attacco rossoblù manca di uno stoccatore che butta il pallone in rete: senza nostalgie, ma per fare un semplice paragone, manca un Simeone ceduto troppo in fretta alla Fiorentina. Aggiungo: per ora in rosa non ci sono molti ricambi. Ma tra ottobre e i primi di novembre rientreranno tre giocatori: dopo la sosta sarà la volta di Izzo che avrà scontato la squalifica. A seguire Lapadula e Spolli di rientro dagli infortuni.

MODULO – Bisognerebbe cambiare modulo, come ho già scritto in passato: una squadra che lotta per la salvezza dovrebbe passare al 3-5-2 che offre più copertura alla difesa. Andrebbe recuperato Rigoni che l’anno scorso faceva il pendolo tra attacco e linea mediana, dando filo da torcere agli avversari: a oggi non c’è un giocatore che possa svolgere quel tipo di gioco. Il giocatore potrebbe anche essere impiegato in una linea mediana a tre, com’è accaduto in passato. Come visto finora il 3-4-3 non dà risultati.

CALENDARIO IN SALITA – Persa l’opportunità di incamerare l’intera posta contro Chievo e Bologna (e un punto con la Lazio) il Genoa, dopo la pausa per gli impegni delle nazionali, avrà un calendario tutto in salita comprendente anche ben quattro partite esterne contro concorrenti impegnate nella lotta per non retrocedere. Tra 15 giorni visita a Cagliari, primo match salvezza per nulla facile. A seguire, seconda trasferta consecutiva contro il Milan dall’andamento ondivago. Poi mercoledì 25 ottobre arriverà al Ferraris il Napoli pretendente allo scudetto. Il 29 ottobre altra sfida salvezza fuori casa a Ferrara contro la coriacea Spal. Il mese di novembre (sabato 4) si aprirà col derby. Dopo la pausa per gli spareggi dell’Italia per i Mondiali 2018, il Grifone dovrà affrontare in trasferta due dirette concorrenti per evitare la discesa tra i cadetti: Crotone e Verona. In mezzo a queste due partite ci sarà il 26 novembre la sfida al Ferraris contro la Roma. Un tour de force in cui è molto difficile fare previsioni per i punti conquistati.

VENDITA – La cessione della società è stata una telenovela che ha molto probabilmente lasciato strascichi sul rendimento della squadra. La situazione è ancora confusa: Enrico Preziosi, contestato da molti tifosi, vorrebbe cedere il club più antico d’Italia ma all’orizzonte (almeno per ora) non ci sono pretendenti. Forse Giulio Gallazzi potrebbe tornare alla carica e forse no: purtroppo c’è solo da aspettare per ulteriori novità. Il tempo però stringe e bisogna ridare speranza alle possibilità di risalire la china in classifica.

Un quadro, dunque, molto complesso e difficile. Ma, visto che abbiamo parlato nelle scorse settimane di due diligence e contratti, voglio applicare una clausola di salvaguardia: spero di sbagliarmi e che tutto si concluda con un eventuale lieto fine. Passo e chiudo!

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