[tps_title]Ieri il Genoa era bloccato per la paura[/tps_title]
Questo derby è stato di una pochezza impressionante. Bloccato, in cui ha dominato la paura, povero di occasioni: insomma, uno spettacolo non certo degno di quella stupenda cornice che storicamente è il Ferraris prima, durante e dopo ogni stracittadina. Nel 3-5-2 di Mandorlini hanno trovato spazio Cofie e Ntcham dal 1′, ma è stata tutto tranne una buona scelta. Il ghanese si è reso autore di una prova senza infamia né lode, il francese ha compiuto un passaggio suicida a Munoz (che poi ha perso palla nell’azione del gol di Muriel, che ha deciso la partita) confermando che contro la Samp non riesce ad incidere. Già con Gasperini aveva giocato, da mezzala, in quel pazzo derby finito 2-3 grazie alla Pavolosa rimonta. E sempre Gasperini, nell’unica occasione della sua carriera in cui aveva proposto un Grifo col 3-5-2, aveva ottenuto uno 0-3. Discorso Suso, più che chiuso. A Mandorlini ieri sera è riuscito poco, se non niente. Il cuore della Nord non lo stima più di tanto, per lui vincere questa stracittadina avrebbe potuto voler dire entrar nelle grazie dei tifosi, far breccia nel loro cuore rossoblù. E invece, niente: ritarda i cambi (Palladino entrato al 76′, poi, non ha combinato assolutamente niente), non trova il modo di far coesistere Pinilla e Simeone e, cosa che preoccupa maggiormente, non sembra aver sotto controllo lo spogliatoio.
La più grande occasione del match è capitata sui piedi del cileno, al 20′, ma la conclusione centrale del numero 51 è stata ottimamente deviata da Viviano. Giusto per tornare al derby sopracitato, quello del 2013, pareva di veder in campo Borriello e Immobile. Due attaccanti, ossia, che da soli rendono al meglio ma se schierati insieme tendono a nascondersi a vicenda. L’ennesimo problema, questo, di un Grifone ferito. Ancor più, questa sera, dopo aver perso il derby: è chiaro come questo fosse l’ultimo obiettivo della stagione, partita benissimo ma poi progressivamente peggiorata fino a toccare il fondo con la manita subita a Pescara. Juric sembrava l’uomo giusto per prendere le redini di un gruppo imbizzarrito dopo l’addio di Gasp: 3-4-2-1, alcuni match da far stropicciare gli occhi, poi un declino inesorabile che ha portato il Genoa ad un campionato più che anonimo. Un derby, già di per sé è da vincere. Questo, poi, sarebbe stato fondamentale da portare a casa. E invece, niente. Finisce mestamente 0-1, decide Muriel. Ma solo perchè questa volta non era in campo Matuzalém.
Matteo Albanese