TUTTI A SCUOLA: I REGOLAMENTI SPIEGATI DAL GENOA CRICKET (parte 8: arbitri e statistiche)

GLI UMPIRES: Sono gli arbitri. In campo ce ne sono due, assolutamente equivalenti ed intercambiabili. Hanno doppia funzione: ad ogni over (serie di 6 lanci) uno dei due funge da primo umpire e si posiziona dietro il wicket dal lato del pitch da cui si esegue il lancio, mentre l’altro assume il ruolo di square leg […]


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GLI UMPIRES: Sono gli arbitri. In campo ce ne sono due, assolutamente equivalenti ed intercambiabili.

Hanno doppia funzione: ad ogni over (serie di 6 lanci) uno dei due funge da primo umpire e si posiziona dietro il wicket dal lato del pitch da cui si esegue il lancio, mentre l’altro assume il ruolo di square leg umpire (molto vagamente assimilabile al segnalinee del football) e si posiziona lateralmente, a 15/20 metri, esattamente sulla linea di battuta sulla quale deve agire il batsman. Terminato l’over si scambiano il posto. Ricordo che la direzione dei lanci cambia all’inizio dell’over e che un bowler non può lanciare per due serie consecutive; i lanciatori si devono alternare: uno può lanciare al 1° over, al 3°, al 5°, fino ad un massimo del 20% degli overs stabiliti dal regolamento del torneo di pertinenza. Nella serie B italiana, programmata su 40 serie di lanci, si può lanciare per 8 overs. Da qui deriva che ogni squadra deve avere almeno 5 giocatori bowlers.

In una delle puntate precedenti abbiamo visto che gli umpires sono giudici inappellabili: ogni loro decisione deve essere accettata da tutti i players. Contrariamente a quanto accade nel calcio, le loro decisioni non inducono i giocatori a dare in escandescenze, anche se, tuttavia, qualche protesta -teoricamente solo da parte del capitano- viene tollerata. Le regole e lo spirito del gioco, soprattutto, non devono mai uscire dai confini di un assoluto, e molto british, fair play.

I nostri due arbitri, per comunicare le loro decisioni agli scorers (i segnapunti) adottano una serie di segni, palesi e molto precisi, in base ai quali gli addetti al tabellone sono in grado di assegnare i punti alla squadra in battuta e di accreditare ad ogni giocatore i punti pagati o conquistati. Grande è il rilievo, infatti, che assumono, nel cricket, le statistiche. Osservare la compilazione degli score-book (veri e propri libri contabili dei punteggi) è cosa da far strabuzzare gli occhi: nel senso letterale del termine. E’ una serie assolutamente incomprensibile di numeri e numeretti, somme, sottrazioni, percentuali: ogni lancio (minimo 480 in una gara su 40 overs) viene esaminato in ogni particolare; se vi dico che c’è da perdere la vista, fidatevi.

Stavo parlando, poco sopra, dei segnali degli umpires: sono molti, ma credo ne siano da ricordare solo una mezza dozzina, per non sommare confusione alla confusione. Decisivo, nello svolgimento del gioco, è il segno della eliminazione del battitore: dito indice puntato contro lo stesso, accompagnato dalla comunicazione vocale “out”; entrambe le braccia allargate per segnare un wide (lancio largo); le due braccia alzate sopra la testa per segnalare un “six” (fuori campo da 6 punti) e un braccio che muove orizzontalmente all’altezza della vita per il “four” (fuori campo da 4 punti); braccio esteso in orizzontale per il “no ball”. Questi sono i più ferquenti, gli altri è meglio tralasciarli, per i motivi che ho appena detto. Credo siate già fin troppo confusi.

IL TABELLONE: Lo “scoreboard” deve essere chiaro e comprensibile, oltre che visibile da tutte le persone in campo.

Di norma, sui nostri campi, riporta solo quattro notizie ritenute fondamentali: le runs (punti) della squadra in battuta; gli overs completati; i wickets conquistati (cioè i batsman eliminati); il punteggio conseguito (sotto il titolo “last inning”) dalla squadra che ha battuto per prima o, in alternativa, il “target”, l’obiettivo da raggiungere per vincere l’incontro, vale a dire le runs conseguite al primo inning con l’aggiunta di un punto. All’inizio del secondo inning le prime tre non compaiono più: rimane solo il dato di last inning o di target.

Sul campo del Genoa Cricket 1893 (vedi foto), il tabellone è quasi completo e, nell’italico panorama, unico: si leggono infatti i dati di entrambe le squadre, le runs, gli overs e i wickets; sono tre dati anziché quattro, tuttavia le runs della squadra che ha giocato in battuta il primo inning diventano, in automatico, il punteggio da superare. 

A cura di Claudio De Martini vicepresidente del Genoa Cricket

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET

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