Il Genoa esce tra i fischi dopo l’ennesima sconfitta tra le mura amiche. Il Sassuolo ottiene tre punti importanti grazie alla rete di Pellegrini arrivato sugli sviluppi di un calcio piazzato, poi la traversa nega a Gentiletti il gol che avrebbe potuto dare ai suoi il pari. Matri si divora due occasioni a tu per tu con Lamanna, autore di una grande parata sempre sull’ex attaccante rossoblu.
Cosa non funziona? Possiamo attribuire tutte le colpe di questa situazione al mercato? Di certo aver tolto al centrocampo il giocatore più importante ha inciso notevolmente sulla squadra, ma il sostituto di Pavoletti è stato trovato in casa, Simeone, e Ocampos non ha mai particolarmente brillato, tanto è vero che veniva spesso criticato per “evanescenza” o di “bellezza fine a sé stessa”. Il che ci riporta alla domanda iniziale: cosa non funziona? A livello tattico si può criticare l’utilizzo della marcatura a zona, prassi comune nel calcio di oggi, piuttosto che una classica marcatura a uomo, come allo stesso sento si può evidenziare che Simeone si trova spesso isolato e costretto ad affrontare le difese in solitudine.
L’infortunio di Veloso ha pesato sull’economia del gioco: il regista portoghese è stato criticato per la scarsa brillantezza del suo passo quando, dati alla mano, era il giocatore che copriva più zone del campo e recuperava (dopo Rincon) il maggior numero di palloni. Il mercato ha portato due sostituti sulla carta validi, Hiljemark e Cataldi, ma non i sostituti naturali del venezuelano, infatti si possono classificare come mezzeali piuttosto che centrocampisti muscolari e di sostanza. Morosini e Beghetto ancora oggetti misteriosi (perlomeno in rossoblu). Il problema potrebbe essere allora la perdita di un senso di appartenenza alla maglia dovuta a un via vai, necessario ma eccessivo? Juric dovrà essere bravo a ricompattare il gruppo per ritrovare il primo Genoa, quello della prima parte di stagione, ha le capacità per farlo.