Cosa va cosa non va: assenza di palleggio vuol dire assenza di gioco? Ballardini arretra Bessa e affonda con Kouamé

Mettere dietro il brasiliano ha portato lucidità nella costruzione di gioco, l'ivoriano e Lazovic consentono al Grifone di cambiare passo e cercare la soluzione verticale. Piatek non si ferma e segna il gol da tre punti che nella passata stagione difficilmente sarebbe arrivato

Ballardini
Davide Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Una vittoria che conta, tre punti pesanti per la classifica e per il morale dopo il tonfo contro il Sassuolo che ha caricato le spalle del grifone di numerose critiche nei riguardi del gruppo e dei singoli.
La prestazione di domenica non è stata particolarmente brillante ma ha sottolineato la compattezza del Genoa in un momento difficile e stagnante della gara, arco temporale in cui nella passata stagione i rossoblu probabilmente avrebbero subito la rete di un amaro k.o.
Nel primo tempo il Bologna ha tenuto bene il campo, creato poco e niente è vero, mantenendo però i ranghi serrati impedendo a Bessa e Pandev di infilarsi tra le linee e bloccando di conseguenza il raggio d’azione di Piatek.
Primi quarantacinque minuti noiosi che non si traducono necessariamente in poveri di intensità.
Nella ripresa Ballardini azzecca la mossa che spezza l’equilibrio abbassando Bessa di venti metri e consegnando al centrocampo un giocatore in grado di far girare il pallone, esattamente ciò che è mancato per tutta la prima frazione di partita. Al 62′ Kouame prende il posto di Pandev e il passo della manovra offensiva cambia definitivamente, sette minuti dopo il solito Piatek trova il tiro da tre punti portando così la vittoria al Grifone. Il giocatore proveniente dal Cittadella con le sue accelerazioni ha costretto uno a turno tra Danilo e Gonzalez a scalare verso sinistra  in aiuto di Dijks, spesso in affanno contro la velocità dell’ivoriano, consentendo così al bomber polacco di essere sgravato dal peso di una marcatura. Convincente anche l’ingresso in campo di Lazovic che si è dimostrato dinamico e più ordinato del solito, portando profondità ha consento al Genoa di trovare una soluzione verticale che si è dimostrata decisiva.

Cosa va

Biraschi ha fornito una prova importante: solido a livello difensiva e bravo nella scelta dei tempi di intervento in ogni situazione potenzialmente complicata. Decisivo a bloccare una ripartenza scaturita da un’incertezza di Romulo e Lazovic a venti minuti dalla fine.

Nel secondo tempo Bessa scala dalla trequarti alla regia, mossa decisiva per consegnare il pallino del gioco al Genoa. Con un giocatore in grado di dettare il ritmo la squadra ha iniziato a prendere il possesso del centrocampo annullando il Bologna per oltre mezz’ora.

Piatek, non in particolare evidenza come nei turni precedenti, si conferma devastante uomo gol salendo sul podio dei marcatori del campionato.

Cosa non va

Prima che Bessa scalasse in posizione arretrata rispetto a quella iniziale il Genoa non riusciva a costruire azioni rilevanti o far girare la sfera in modo efficace. L’assenza di gioco si è riscontrata anche contro Empoli e Sassuolo. Con “assenza di gioco” non si intende assenza di identità ed equilibrio, bensì  difficoltà a creare superiorità numerica attraverso azioni strutturate.

Nonostante il Bologna non si sia mai reso particolarmente pericoloso sono comunque piovuti mugugni nei confronti di Marchetti per una respinta verso il centro arrivata su una punizione dalla destra. Le critiche eccessive verso un giocatore, anche quando la situazione non lo richiede, storicamente a Genova non hanno mai potato particolare fortuna.

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