Cosa non va? Tutto. Al Genoa serve ritrovare la fame

Mai come quest'anno bisognerà affidarsi ai passi falsi altrui piuttosto che alle motivazioni personali del Grifone che non si traducono in campo in qualcosa di concreto

Simeone fermato in area da Thereau (Foto Dino Panato/Getty Images)

Cosa non va? Tutto. Difficile commentare a livello tattico il disarmo di questo Genoa, una squadra in cui, oggi come oggi, non funziona niente e che difficilmente riuscirà a rialzarsi nelle prossime settimane alla luce del calendario terrificante con il quale sarà costretta a fare i conti e in virtù delle recenti prestazioni a cui tifosi e addetti ai lavori hanno assistito. Contro l’Udinese i rossoblù sono partiti abbastanza bene, un quarto d’ora scarso di buona intensità per poi sparire completamente alla prima difficoltà.
Probabilmente la salvezza non passerà tanto da Genova quanto da Crotone, mai come quest’anno bisognerà affidarsi ai passi falsi altrui piuttosto che alle motivazioni personali del Genoa che sicuramente ci saranno, ci mancherebbe, ma che non si traducono in campo in qualcosa di concreto, almeno per quanto visto fino ad ora. La prossima settimana al Ferraris arriverà la Lazio, un avversario difficile che sta attraversando un gran momento di forma e composta da un organico di livello assoluto. Mettere le barricate davanti alla porta potrebbe non servire, il Genoa deve ritrovare fame e cattiveria, la stessa dei suoi diretti avversari. Le chiacchiere stanno a zero, tutti dicevano che i rischi di retrocessione erano nulli, ora invece sono reali. Lontani è vero, ma reali.
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