Approccio difensivo errato. Pandev uomo in più, Piatek non si ferma

Bene l'attacco col macedone e il polacco, Sbagliato l'approccio corale e quello individuale del reparto arretrato. Spolli è sembrato carente di passo nei confronti di Babacar e Boateng, lo stesso Biraschi non ha dato la sua miglior prestazione

Genoa Spolli
Spolli e Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Una sconfitta che pesa quella rimediata dal Genoa contro il Sassuolo, dolorosa sotto l’aspetto del risultato e in particolar modo sotto quello dell’atteggiamento. Dopo una buona mezz’ora in cui la squadra è passata in vantaggio grazie al gol di Piatek si è assistito a un crollo totale che ha portato a un passivo finale inaspettato arginato solamente da un tentativo di rimonta coraggioso, ma tardivo.
Nel primo tempo i rossoblù hanno retto, e a tratti avuto il possesso del campo, fino al 34′ quando Boateng è riuscito a infilarsi tra Biraschi e Spolli dando il via a quello che è risultato essere l’inizio della caduta. Da quel momento si è assistito a un monologo neroverde, agevolato dall’assenza del grifone sul terreno di gioco fino al 70′ quando Pandev ha ridotto le distanze con la rete scaturita da un’incertezza di Lemos.

Cosa va

Con la doppietta al Mapei, Piatek si conferma sorpresa del primo rush di partite di questa nuova Serie A. Sette reti in tre partite, in soli 270 minuti ha superato il capocannoniere genoano della passata stagione. Si è dimostrato non solo abile sotto rete, ma eccezionale nel saper leggere e interpretare lo svolgimento potenziale dell’azione per farsi così trovare sempre nel posto giusto. Il bomber polacco è abile nel  prendere il tempo ai difensori e soprattutto a sfruttare il fisico per farsi spazio tra le marcature.

Pandev e Locatelli (Foto Genoa cfc Tanopress)

Pandev si conferma giocatore fondamentale non solo negli ultimi trenta metri. Bravo a muoversi tra le linee, gioca in profondità cercando l’imbucata per i compagni e soprattutto agisce da primo difensore andando in pressione sul portatore di palla avversario una volta che questo tenta di impostare l’azione dalla propria area. Vista l’assenza di un giocatore di regia spesso ne assume le veci abbassandosi sul vertice di centrocampo per farsi dare il pallone e creare gioco.

Cosa non va

La fase difensiva non ha dato segnali incoraggianti. Sbagliato l’approccio corale e quello individuale. Spolli è sembrato carente di passo nei confronti di Babacar e Boateng, lo stesso Biraschi non ha dato vita alla sua miglior prestazione. Si aspetta di vedere Lisandro Lopez, elemento che potrebbe portare esperienza e freschezza nelle retrovie.
Il Sassuolo per più di un’ora si è trovato costantemente in superiorità numerica: la fase difensiva genoana non ha interpretato correttamente il sistema di scalatura lasciando così gli attaccanti neroverdi in condizione di trovare l’uomo libero con cui affondare.

Gli esterni non hanno creato particolari situazioni offensive rilevanti.

Marchetti incerto in più situazioni. Due errori su respinta  hanno chiuso il risultato già nel primo tempo.

Marchetti Criscito Genoa
(foto di Genoa CFC Tanopress)

Come contro l’Empoli è mancato il giro palla a centrocampo. La sola interdizione senza la costruzione di gioco è stato il punto debole del Genoa in queste prime due partite. Affidare la regia, offensiva, a Pandev non può bastare nella costruzione della manovra.

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