Coppa Italia: i due precedenti del Genoa col Lecce

Nel 1977 terminò 1-1 al Ferraris, mentre nel 1996 il Grifone vinse a tavolino allo stadio del Mare contro i salentini

Marco Rossi contro Luis Muriel del Lecce in un Lecce-Genoa di campionato del 2012 (Maurizio Lagana/Getty Images)

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Ritorna uno scontro Genoa-Lecce, dopo la retrocessione dei pugliesi al termine della stagione agonistica 2011/12. Il Grifone raggiunse i 42 punti, e la certezza della permanenza in massima serie anche grazie alle prestazioni negative dei salentini in finale di campionato (Lecce poi retrocesso d’ufficio in Lega Pro Prima Divisione a seguito del “calcioscommesse”).

In tutta la storia del calcio, genovesi e salentini si sono scontrati altre 34 volte, equamente divise tra gare al “Luigi Ferraris” e nella città pugliese. In due occasioni Genoa e Lecce si sono incrociati in gare di Coppa Italia, anche in questo caso equamente spartite tra Genova e Lecce.

L’unica volta con il Grifone chiamato a fare gli onori di casa in un match di coppa nazionale risale alla notte dei tempi del calcio moderno: stagione 1977/78. I rossoblù erano stati inseriti nel quarto girone, che vedeva la partecipazione del Torino e di altre due compagini pugliesi: Bari e Foggia. Dopo due vittorie di fila (in casa contro il Foggia, 5-1, ed in trasferta contro il Bari, 1-2) il Genoa se la vide contro il Lecce. Era mercoledì 31 agosto, arbitro il “mitico” Gino Menicucci della sezione di Firenze. Un gol per parte fu il risultato finale, con il Grifone avanti al 26’ grazie ad un rigore di “flipper” Damiani ed i salentini ad impattare il risultato con Sartori a quattro minuti dallo scadere. Il Genoa chiuse il girone a 5 punti, che non furono sufficienti per accedere alla fase successiva (passò il Torino con 7 punti).

Disastrosa fu anche quella stagione 1977/78 (a sedici squadre) che terminò con il Genoa “capace” di sole cinque vittorie, della quali una nel girone di ritorno, di quindici pareggi e di dieci sconfitte. 25 punti finali e retrocessione in cadetteria per differenza reti peggiore rispetto a quella della Fiorentina che concluse anch’essa a 25 punti così come il Foggia (retrocesso).

Il secondo scontro in Coppa Italia contro il Lecce (in casa giallorossa) – stagione 1996/97 e Genoa alla seconda stagione in Serie B – ha fatto registrare una particolarità. Il Genoa dal campo uscì con le ossa rotte, per le marcature di Mazzeo al 9’, di Palmieri al 55’ e di Francioso al 76’. Ossa rotte dal campo, ma non per la giustizia sportiva: vittoria a tavolino per i rossoblù e passaggio del turno. Il Lecce allenato da Giampiero Ventura, infatti, al 71’ schierò Jonathan Bachini che doveva scontare una giornata di squalifica proprio in Coppa Italia. Anni dopo lo stesso Bachini verrà squalificato a vita per problemi di doping, ma è un’altra storia.

Il cammino in quella coppa nazionale fu abbastanza positivo per il Genoa. Turno successivo Derby (pareggiato 2-2) e spareggio nella stracittadina (vinto per due reti a zero in casa blucerchiata). Ottavo di finale pareggiato con il Vicenza (1-1 a Marassi) e definitivo stop nel successivo spareggio in Veneto (1-0 il finale).

Alfonso Magno

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