Ballardini: “Situazione molto difficile, ma sono convinto di fare un buon lavoro”

Il nuovo tecnico del Genoa si è presentato a Pegli assieme al dg Perinetti: "Ci sono tutti gli ingredienti sia dal punto di vista umano che tecnico"

Ballardini durante la conferenza di presentazione a Pegli

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Ballardini parte terza: ciak si gira. Il ritorno di Davide Ballardini sulla panchina del Genoa coincide con la necessità del Grifone di salvarsi dopo un avvio di stagione traumatico. Una missione compiuta per ben due volte nelle sue precedenti esperienze sulla panchina rossoblu. Come il celebre mister Wolf di “Pulp fiction” anche Ballardini viene chiamato per risolvere problemi. “Ho studiato questa squadra, conosco i giocatori e sono interessanti, sono entusiasta di lavorare con loro, ho la convinzione di poter fare un buon lavoro”. Terzo mandato in rossoblù , forse questo è il più difficile? “L’ultima stagione in cui arrivammo il Genoa era penultimo e mancavano 12-13 partite alla fine. Oggi la situazione è molto, molto complicata, ma la convinzione è di poter fare un buon lavoro, ci sono tutti gli ingredienti sia dal punto di vista umano che tecnico”.

Amato dalla piazza come pochi allenatori, Ballardini confessa di essere tornato al Genoa anche per i tifosi. “Il tifoso del Genoa mi conosce, sa come mi propongo e come lavoro. Mi voglio bene per quello che ho fatto nelle difficoltà e credo anche per la persona che sono. Per me un allenatore va giudicato nell’arco di un’intera stagione, queste invece sono situazioni dove bisogna fare bene in fretta”. Il percorso verso la salvezza sarà lungo e difficile, e da questa consapevolezza dovrà ripartire il Genoa. “Credo che con questa rosa si possa fare un buon lavoro, il gruppo è serio e con grandi qualità umane e tecniche. Ad oggi nessuno può sapere se ci salveremo, ma con testa, gambe e cuore possiamo venirne fuori. Ho la mia idea di gioco, ma non è l’unica altrimenti sarebbe pericoloso. Testerò il tutto sul campo e se non dovessi avere certi riscontri cambierò, l’obiettivo è di raggiungere i risultati attraverso il gioco, per farlo schiererò quei calciatori più vicini alle mie idee”.

Non poteva mancare un passaggio su alcuni giocatori già allenati in passato, non senza qualche problema ( vedi Pandev e Rigoni). “Sia Pandev che Rigoni quando li ho avuti con me avevano problemi legati al rinnovo di contratto. Sono un uomo di parola e quando le società con cui avevo firmato mi chiesero di non utilizzarli io mantenni la parola data, ma non ho nulla contro di loro, anzi, non vedo l’ora dì allenarli. Conosco bene Bertolacci, con me ha trovato continuità di impegno, lui ha qualità importanti, come Lapadula del resto. Ecco, io voglio che i giocatori più dotati mettano la loro qualità a disposizione del collettivo”.

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