Dopo le incertezze su Cellino e la pietra tombale posta da Aldo Spinelli nella serata di ieri, sembra proprio che il Genoa resterà nelle mani di Enrico Preziosi. Salvo clamorosi stravolgimenti, l’attuale patron rossoblù guiderà la società nell’undicesimo anno consecutivo in Serie A. Il calciomercato del Genoa, come già scritto, assomiglia a un fiume carsico, visibile solo a chi sa andare in profondità con gli opportuni strumenti. Circolano i primi nomi, alcuni sono frutto di una suggestione del momento, altri pescano una conferma nel mare delle telefonate e delle chiacchiere.
La strategia del Genoa è semplice perché punta all’autofinanziamento: il Grifo deve possibilmente sopravvivere da solo, senza iniezioni di denaro proveniente dalla famiglia Preziosi. Va detto che non necessariamente è obbligatorio compiere un sacrificio. Il mercato dei parametri zero è per intenditori e negli ultimi anni a Genova sono transitati alcuni giocatori interessanti: da Thiago Motta a Perotti. Probabile che il Genoa ripercorra questo sentiero, arruolando cioé un calciatore da rivitalizzare dopo un periodo tormentato.
La stategia in entrata mira a irrobustire la difesa e trovare un uomo che possa consentire a Juric di praticare il suo 3-4-1-2 storto. Rigoni sa giocare in diverse zone del campo, vero, ma il ruolo atipico di ala destra non può ricoprirlo per quaranta partite: ecco perché Federico Ricci è il nome giusto per il Genoa. E’ un Under 21 che conosce il calcio di Juric, ha tastato la Serie A e persino l’Europa League con il Sassuolo. La difesa rossoblù perderà almeno tre pedine che dovranno essere sostituite con giocatori funzionali: bravi tecnicamente (per alzare la qualità del palleggio da dietro) e coraggiosi nell’aggredire in avanti. Mimmo Criscito, a tal proposito, sarebbe d’uopo.
