Piatek, l’optimum per il Genoa difficile da raggiungere

Ballardini lo rivuole, l'Hertha Berlino deve prima trovare un sostituto oltre a Cordoba

Piatek
Piatek in azione (foto Twitter di Hertha Berlino)

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L’Hertha Berlino vive una fase storica di cambiamento. Dal giugno 2019, il proprietario Lars Windhorst, finanziere «prodigio», come lo definì Helmut Kohl prima di un doppio fallimento imprenditoriale nel 2004 e 2009, vuole riportare l’Alte Dame, la Vecchia Signora del calcio tedesco, a livelli mai visti attraverso lauti investimenti su un nuovo stadio di proprietà (il contratto di locazione con il glorioso Olympiastadion scade nel 2025 e il rischio è lo sfratto) e sulla rosa. Finora, i tifosi berlinesi non hanno visto alcunché. L’Hertha combatte nella parte destra della classifica e del nuovo impianto – forse a Tegel – nemmeno una mattonella. Il calciomercato incombe anche in Bundesliga, soprattutto quest’anno a causa dell’assenza della winterpause, la nota pausa invernale tra dicembre e gennaio. In casa Hertha, la primaria risoluzione della posizione di Piatek è sulla scrivania del ds Friedrich (ex difensore di casa) e dell’ad Preetz.

Il Pistolero è stato l’acquisto più oneroso della gestione Windhorst, assieme a Tousart dal Lione, e, al contempo, uno dei più insoddisfacenti con i soli otto gol realizzati in un anno solare. Troppo pochi per un predatore dell’area di rigore. Piatek non si è mai integrato nell’Hertha Berlino anche per l’incomunicabilità tecnica con Labbadia, allenatore che l’ha lasciato in panchina sei volte su tredici e sostituito sempre, anche a pochi minuti dal termine. Tra i due c’è rispetto ma poca affinità tattica: infatti Piatek ha iniziato a giocare con continuità solo dopo l’infortunio di Jhon Cordoba, il vero titolare del reparto offensivo berlinese, più adatto a un tridente di mobilità con Lukebakio e Cunha. Ora che il colombiano è tornato a piena disposizione di Labbadia, nel nuovo anno dovrebbe ripristinarsi la precedente gerarchia anche perché medio tempore Piatek non ha fatto sfaceli ma solamente deciso il derby di Berlino.

Il Genoa, complice l’intrigo Scamacca, se n’è nuovamente innamorato: non è un mistero. Ballardini lo rivorrebbe al centro dell’attacco ma la trattativa, qualora nascesse, sarà difficile poiché l’Hertha dovrebbe prima cautelarsi con un altro attaccante. Giocando con la teoria, la formula che agevolerebbe ogni parte – soprattutto per spezzare la sopportazione dei 2,2 milioni netti di ingaggio – sarebbe quella del prestito semestrale oneroso con l’eventuale inserimento di clausole di riscatto a favore del Grifone: l’Hertha non perderebbe il capitale investito un anno fa, i rossoblù acquisterebbero più gol e Piatek avrebbe l’opportunità di rilanciarsi (con vista Europeo, come vice Lewandowski) in una piazza che conosce e che non smette di tributargli affetto. Al netto di ogni difficoltà, superabile con la volontà perentoria del giocatore, il polacco sarebbe l’optimum per il Genoa, più rassicurante dal punto di vista fisico di Pavoletti e più pratico della Serie A di Lammers.

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