Perin, ma tu che pensi?

Il portiere del Genoa è alla seconda scelta importante della carriera: nel 2014 rifiutò il passaggio al Bayern Monaco per fare il vice di Neuer

Mattia Perin (Foto Getty Images/Getty Images)

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Ma tu, che pensi? L’avrà ripetuta allo sfinimento questa frase nello spogliatoio rossoblù. A chiunque. Mattia Perin è fatto così, un prezioso elemento coagulante del gruppo genoano venuto meno sul più bello della passata stagione. Che poi, non a caso, è coinciso con il momento più brutto. Perin è un patrimonio nel patrimonio del Genoa essendo cresciuto nelle giovanili, vinto (tanto) con la Primavera e divenuto un pilastro della prima squadra. Tutto facile quando al talento è coniugato una personalità gigantesca. Ciononostante, il gatto dei pali rossoblù vivrà un giugno delicato.

La bolla Donnarumma, esplosa da qualche giorno, ha centrifugato il mercato dei portieri. Il Milan agirà su un duplice binario: tenterà di ricucire con Raiola mentre lavorerà sottotraccia per acquistare un nuovo numero uno. Perin, uno dei candidati per il dopo Donnarumma, appena tredici giorni fa aveva dichiarato«Juric vuole fortemente che resti al Genoa, sto molto bene qui». Le sue affermazioni erano e sono sincere perché Mattia ama il Grifone e i genoani stravedono per lui. Tuttavia, il professionista che è in lui gli ha imposto di analizzare e ponderare la situazione emersa medio tempore: l’offerta del Milan è pervenuta a Villa Rostan e Perin potrebbe essere il nuovo n.1 di Montella.

I social rossoblù si sono scatenati con hashtag virali del tipo #Mattiarestaconnoi e simili. A Perin il coraggio certo non manca e l’ha dimostrato nel 2014 quando, imberbe ventiduenne, rifiutò il Bayern Monaco. Avrebbe giocato poco di fianco a quel colosso di Manuel Neuer, vero, però la possibilità di crescere a Säbener Strasse è un treno che passa una sola volta nella vita. Tra l’Airone e il Genoa adesso c’è il Milan e la seconda scelta importante che darà un indirizzo definitivo alla sua carriera. Mattia, ma tu che pensi?

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