“Voglio una squadra di dindiats”. Luigi Del Neri, tecnico dell’Udinese, ricorre ancora al dialetto friulano in conferenza stampa per definire cosa devono fare i giocatori domani al Ferraris contro il Genoa: dovranno correre come “tacchini”, è la traduzione in italiano. D’altronde i risultati danno ragione all’allenatore di Aquileia, ex rossoblù: tre risultati utili consecutivi e otto gol siglati in 270 minuti. Ecco quanto ha ripreso Mondoudinese.it.
Mister, che partita ci dobbiamo aspettare?
Pesano le assenze di Hallfredsson e Jankto?
Beh, prima neanche giocavano… Ovvio che ci dispiace che manchino Hallfredsson e Jankto, ma abbiamo fiducia nei giocatori che abbiamo.
Contro il Torino ha schierato nel finale un attacco pesante con Thereau, Zapata e Perica… Riproporrà questa soluzione?
La cosa più importante è mettere i giocatori nella condizione di rendere al meglio. L’aspetto importante non è solo quello tecnico-tattico, conta molto anche l’aspetto psicologico.
Quando dice che ci sono alcuni aspetti da migliorare viene da pensare al possesso palla…
Ci sono delle fasi di difesa molto importanti a livello mentale.. Mi piace che la squadra ragioni e giochi come gruppo. Il calcio stga cambiando, quando si prende o si fa un gol è carenza o abilità di tutti. Questo è il punto di partenza, stiamo smussando alcune cose, ma la strada è questa. La squadra rischia un po’, ma ha segnato otto gol in tre partite. In questo momento sono più gli aspetti positivi che quelli negativi. C’è voglia, intensità, calore da parte della gente, tutto ciò dà energia per il futuro. Questa unione può portare a risultati importanti per il futuro.
Le otto reti siglate nelle ultime tre gare sono frutto di un numero maggiore di occasioni create rispetto a inizio stagione. Si tratta di uno switch psicologico o di tattica?
Lo switch psicologico è molto importante. Io non ho agito sulle qualità dei giocatori che sono già importanti. Forse erano un po’ frenati per i risultati, per una condizione fisica non idonea, alcuni giocatori come Kums sono arrivati a fine mercato. Adesso hanno ritrovato fiducia. Per poter reggere il confronto con l’avversario è necessario avere un complesso di gioco. Se vai all’uno contro uno dieci volte con Dybala, per esempio, è probabile che nove gol li segni… Noi lavoriamo per arrivare più vicini allo zero. Non ci culliamo sicuramente, non ci facciamo facili illusioni. Il campionato è molto complesso, molto duro e dobbiamo tenere i nervi saldi sia quando le cose vanno bene, sia quando vanno male. Ma ciò che mi rende fiducioso è che i ragazzi in queste settimane si sono applicati, si muovono bene, hanno cultura del gruppo. Fofana l’ha dimostrato lunedì contro il Torino. L’attenzione è molto alta e questa è una qualità molto importante per il nostro gruppo.
Widmer sta tornando ad alti livelli…
Widmer sta crescendo, finalmente ha un ruolo preciso, per me è un basso a destra. Secondo me adesso nessuno può fare a meno di un giocatore con queste caratteristiche. Sulla corsia opposto c’è un giocatore che in futuro che potrà darci grandi soddisfazioni, sto parlando di Adnan. E’ un giocatore aggressivo, che deve capire le sue potenzialità, ma che in futuro può crescere molto. A lui, come ad altri, insegniamo l’attacco alla palla, la marcatura. Ha un passo veloce, ha un gran tiro in porta. Perchè non dobbiamo sfruttare queste caratteristiche?
Parlando ancora dei singoli, Badu è sempre stato un giocatore istintivo. ma in queste ultime giornate sembra essere più “razionale”, basti pensare all’assist a Fofana a Palermo. Si tratta di situazioni estemporanea o il giocatore sta maturando?
Intanto domani sarà titolare. E’ un giocatore con caratteristiche importanti. Ha fatto molto bene sia a Palermo sia con il Toro, ha rotto il gioco degli avversari ed è poi riuscito a essere lucido nel passaggio al compagno di squadra. probabilmente aveva delle doti nascoste che ora stanno emergendo. E’ un ragazzo che si applica molto.
Infine, possiamo considerare la gara di domani come la prova del 9 per capire dove si può arrivare?
Prova di crescita, di maturità, che non cancella ciò che è stato fatto finora. Noi dobbiamo saper programmare la nostra prestazione, sia singola, sia di squadra. Domani dobbiamo fare la nostra partita, non possiamo sempre subire.
CLICCA QUI PER IL VIDEO DELLA CONFERENZA DI DELNERI