QUI PEGLI: Palladino di nuovo in gruppo. Presente Preziosi

Al Pio-Signorini presente il presidente Preziosi: lungo colloquio con Juric e il direttore sportivo Donatelli in apertura e chiusira d'allenamento

Allenamento al Pio-Signorini di Pegli (foto di Pianetagenoa1893.net)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Venti minuti per un dialogo in tre. Preziosi, Juric e Donatelli hanno dialogato a bordo campo in apertura (e chiusura) d’allenamento: un aggiornamento utile a capire che ne sarà del Genoa in sede di mercato, dopo che alcuni obiettivi sono sfumati. Una visita che il presidente rossoblù ha fatto anche per conoscere gli ultimi arrivati e scambiare due battute con il resto della squadra.

Il Genoa, dopo l’amichevole con il Savona vinta 8-0, si è ritrovato per l’ultimo allenamento a Pegli prima della partenza – domattina – per Bardonecchia. Una sessione caratterizzata da lavori differenziati per chi ha giocato più minuti al Bacigalupo. La notizia di giornata è il pieno recupero di Palladino: l’attaccante campano è stato aggregato al gruppo per la prima volta dopo l’operazione al problema tiroideo. Assente Mattia Perin per il protrarsi del dolore all’adduttore.

Juric ha condotto i ritmi dell’allenamento – durato cento minuti, fino all’imbrunire dopo un pomeriggio sahariano, pegliferi oggi in estinzione – giocando con la perimetria del campo. Ha declinato la parola magica che descrive il suo calcio: intensità, ossia accorciare rapidamente sull’avversario, portarlo da nessuna parte, non concedergli il fraseggio né tanto meno la conclusione. Insomma, le caratteristiche che aveva lo stesso Juric quando giocava nel Genoa.

Interessante l’ultimo esercizio sulla finalizzazione. Sfida in un campo di venti metri delimitato dalle porte presiedute dai portieri: per trenta secondi due giocatori si sfidano a realizzare più gol. Il ritmo è stato altissimo, quasi massacrante per il poco tempo di recupero concesso da mister Juric. Un giochino allenante che ha evidenziato su tutti la brillantezza e la cattiveria agonistica di Morosini e Ninkovic.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.