Quattro anni fa il Genoa superava l’Udinese per 3-2 grazie alla tripletta di Borriello

Nel 2007 il Genoa supera l’Udinese per 3 a 2. Tre punti nelle prime quattro partite, frutto di tre pareggi e un solo gol all’attivo erano un bottino povero, che faceva temere ai genoani di dover rivedere un film già visto, quello della lotta per la salvezza fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato. Non […]


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Nel 2007 il Genoa supera l’Udinese per 3 a 2. Tre punti nelle prime quattro partite, frutto di tre pareggi e un solo gol all’attivo erano un bottino povero, che faceva temere ai genoani di dover rivedere un film già visto, quello della lotta per la salvezza fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato. Non era questo che i tifosi sognavano al ritorno nella massima serie, dopo un girovagare per sentieri selvaggi durato dodici anni che li aveva condotti per terre sconosciute di campetti di provincia, ricchi di genuina umanità ma troppo piccoli per contenere l’immensa passione rossoblu. Alla ‘Rametta’ di De Ferrari s’era discusso animatamente di tutto ciò: c’era chi sosteneva che dal dopoguerra agli ultimi anni la situazione non era cambiata e  continuava a condannare la squadra all’anonimato, impedendo il ritorno al grande passato che continuava a vivere nel cuore del genoano. Dunque il momento era di quelli importanti, ci voleva una prova concreta e convincente, capace di dimostrare che questo Genoa aveva le carte in regola per apire un nuovo corso e l’Udinese, squadra di un certo livello, sembrava adatta a mettere alla prova i rossoblu. La partita si giocò in una sera piovosa, col tempo all’inglese, un tempo da Genoa. La squadra rossoblu raccolse la sfida e scese in campo a viso aperto per giocarsi l’incontro senza calcoli nè timori. Gasperini schierò Rubinho, Konko, De Rosa, Lucarelli, Bovo, Sculli, Paro, Juric, Danilo, Borriello e Leon. E’ un Genoa che piace, manovriero, che cerca il gol col gioco e lo ottiene al 20′ con Borriello, il centravanti arrivato in estate tra la diffidenza generale della stampa cittadina e anche di non pochi tifosi. L’Udinese reagisce, ha molte frecce nel suo arco: il pericoloso Quagliarella, buon goleador, l’ottimo Agostino, centrocampista di grinta e geometrie, Inler e Dossena. Ma il Genoa risponde con la sua organizzazione di gioco, i guizzi di Leon, la pericolosità di Borriello che mette a dura prova la difesa delle zebrette bianconere, la corsa e il senso tattico di Juric e Konko. Riesce così a tenere l’1 a 0 fino al 45′. L’inizio della ripresa è da mozzare il fiato: Borriello va di nuovo in gol dopo soli due minuti, l’Udinese è alle corde e il Genoa sale in cattedra. I tifosi si stropicciano glo occhi, credendo di sognare: hanno davanti un Genoa capace di far innamorare anche gli scettici. Tuttavia ci pensa l’arbitro Ciampi di Roma a rimettere in bilico la partita, espellendo Rubinho per una colpa non commessa: il portiere esce fino ai limiti dell’area per anticipare un avversario, respinge il pallone con le mani e per l’arbitro ci sta il cartellino rosso; ha visto il portiere colpire la palla fuori area ed è l’unico insieme al guardalinee. La Tv mostrerà che l’uscita di Rubinho era regolare, ma intanto il Genoa deve giocare adesso tutto il secondo tempo in dieci. L’Udinese approfitta subito della situazione e due minuti dopo va a segno con Asamoah, riaprendo la partita. I tifosi si fanno sentire scendendo in aiuto dei giocatori con un tifo d’inferno, il Genoa sembra reggere lo scontro anche con un giocatore in meno e per quasi mezz’ora si va avanti così, con la partita sul filo del rasoio, fino a quando l’arbitro fischia un rigore per il Genoa. Batte Borriello ed è tripletta. I genoani improvvisamente scoprono di avere una squadra e un centravanti. E’ la partita della svolta, da adesso in poi il Genoa sarà guardato con altri occhi e nel giro di pochi mesi anche la stampa nazionale lo prenderà in considerazione segnalandolo tra le rivelazioni del campionato. Ma la partita non è ancora finita: due minuti dopo il gol di Borriello, l’Udinese accorcia le distanze con un’autorete di De Rosa. Manca un quarto d’ora alla fine e il Genoa è con un uomo in meno, ma non succederà più niente e il triplice fischio dell’arbitro che sancisce la fine delle ostilità sanziona una vittoria che segna la rinascita del vecchio Grifo.   

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