Nel 1990 il Genoa vince il 76esimo derby della Lanterna

Riviamo il racconto di quella vittoria epica anche attraverso la sintesi video


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Nel 1990 il Genoa batte la Sampdoria per 2-1 nel settantaseiesimo derby della Lanterna. L’incontro è caratterizzato da un clima particolaremente elettrico, dovuto alla contestazione nella settimana precedente ai giocatori rossoblu per la partita in Coppa Italia contro la Roma e allo stato di grazia della Samp, prima in classifica. Infatti, anche gli stati d’animo delle tifoserie sono opposti e riflettono l’andamento delle due squadre: preoccupati i genoani, sicuri della vittoria i doriani.

Ma quel Genoa non è una squadra da bassa classifica come quello degli anni passati: ha valori importanti, due esterni come Eranio e Branco, un centrale solido come Bortolazzi, una coppia di giocatori in attacco che sembrano nati per giocare assieme come Aguilera e Skuhravy e Bagnoli, un allenatore con mentalità e schemi di gioco vincenti.

Quel giorno il Grifone scende in campo con Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Caricola II, Collovati, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy e Onorati.

Parte subito bene, senza mostrare timori reverenziali; Bortolazzi dimostra carattere e personalità, prende in mano il centrocampo e, ben coadiuvato da Onorati, Eranio e Aguilera, fa giostrare tutta l’intera squadra. E’ suo il primo tiro in porta al limite dell’area, bloccato però da Pagliuca.

La rivale viene messa subito in difficoltà: Vialli e Mancini sono nervosi, Pari è messo in angustie dall’abilità tecnica e dalla velocità di Aguilera e Wierchowod patisce la potenza fisica di Skuhravy.

Verso la mezz’ora, Aguilera addomestica sulla tre quarti un lungo rinvio di Braglia, poi lancia Eranio che entra in area nella posizione di mezzo sinistro e incrocia di destro un tiro sul secondo palo, battendo imparabilmente il portiere blucerchiato: è il goal-capolavoro che porta in vantaggio il Genoa e che fa esplodere la Gradinata Nord.

Il Genoa non si chiude e, a pochi minuti dalla fine, sfiora il raddoppio: Aguilera lancia Onorati, che scende sulla destra, entra in area portandosi quasi a fondo campo, poi crossa all’indietro verso il centro, dove arriva un fulmineo Aguilera che aveva segito l’azione. Pronto il tiro a colpo sicuro, ma il pallone va a sbattere in pieno sulla faccia di Invernizzi che stava cercando di ostacolare Skuhravy.

La Sampdoria inizia a dare segni di risveglio e, al 4′ della ripresa, pareggia: Vialli realizza sul calcio di rigore dovuto al contatto tra Mancini e Braglia.

I tifosi genoani hanno di nuovo paura, eppure la squadra sta tenendo bene il campo e non sembra neanche la stessa delle settimane precedenti. Bagnoli inserisce Branco che occupa il temuto Lombardo e diventa padrone della fascia sinistra.

Poco dopo il pareggio della Samp, Aguilera parte in contropiede da metà campo e, arrivato solo davanti a Pagliuca, viene raggiunto da Wierchowod, che lo attacca da dietro in tentativo di recupero; per l’arbitro Longhi di Roma è tutto regolare.

In pochi minuti il Genoa, che sta attaccando bene e costringe spesso la rivale al fallo, batte ben due punizioni: al 74′, al fischio dell’arbitro, Aguilera parte e arriva sulla palla, ma invece di tirare la sposta alle sue spalle, dove c’è Branco che espolde una cannonata diretta all’incrocio dei pali. Pagliuca vola, ma quando parte il pallone sta già entrando.

L’entusiasmo della tifoseria è indescrivibile: il Genoa vince un derby che tutti davano per perso.

Andrea Oliveri

 

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