Nel 1973 il Genoa vince contro il Lecco e torna in serie A

Nel 1973 il Genoa vince contro il Lecco. Dopo otto anni il Genoa stava per ritornare in A e si ritrovò con una tifoseria che aveva avuto un notevole ricambio generazionale rispetto a quella mitica degli anni ’50, ma che aveva mantenuto una passione altrettanto forte di quella dei padri. Al ritorno dei tifosi da […]


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Nel 1973 il Genoa vince contro il Lecco. Dopo otto anni il Genoa stava per ritornare in A e si ritrovò con una tifoseria che aveva avuto un notevole ricambio generazionale rispetto a quella mitica degli anni ’50, ma che aveva mantenuto una passione altrettanto forte di quella dei padri. Al ritorno dei tifosi da Monza, dove il Genoa aveva conquistato il punto della promozione matematica, migliaia di genoani si riversarono nelle strade e per ore bloccarono il centro cittadino, facendo le prove generali dei festeggiamenti messi a punto per la promozione. La partita col Lecco risultava quindi solo una lunga attesa per iniziare la festa. Il Ferraris cominciò a riempirsi già alcune ore prima della partita in un continuo sventolio di bandiere rossoblu. Il clima era di grande allegria, ai tifosi non interessava pensare alle enormi difficoltà della serie A, ma gustare il piacere del ritorno a casa e fare festa. Quel giorno il programma era iniziato con un incontro tra due squadre giovanili che precedeva la partita ufficiale. Poi arrivarono gli elicotteri e piovvero dal cielo i paracadutisti, centrando il terreno da gioco e portando il pallone col quale si sarebbe giocata la partita. Mentre piovevano applausi, venne liberato in cielo un volo di centinaia di colombe, ottenendo un effetto spettacolare di rara bellezza. Infine, il tradizionale lancio di migliaia di palloncini rossi e blu per salutare la promozione. Quando le squadre entrarono in campo il Ferraris fu uno spettacolo mai visto e mai più rivisto: 55mila tifosi che esultavano in un catino che sembrava un enorme anello rossoblu. L’incontro non aveva nessuna importanza ai fini della classifica per nessuna delle due squadre, tuttavia il Genoa doveva onorare il primo posto e il Lecco ci teneva a non fare la fine della vittima predestinata. Quel giorno in campo scesero Spalazzi, Della Bianchina, Rossetti, Maselli, Benini, Garbarini, Perotti (Ferreri), Bittolo, Bordon, Simoni e Corradi. Il primo tempo si chiude sullo 0 a 0 senza che accada nulla di particolare e anche il secondo sembra essere avviato sulla stessa strada: il Genoa non forza e il Lecco non vuole rovinare la festa. Ma a un quarto d’ora dalla fine Corradi, idolo della Gradinata Nord, che già a Monza aveva segnato su rigore il gol-promozione, va in rete al 75′ e regala al Genoa l’ennesima vittoria. Finirà così, col Genoa vittorioso e con un’onorevole sconfitta per il Lecco. Per una volta i tifosi aspettano il triplice fischio di chiusura da parte di Stagnoli di Bologna per festeggiare non solo una vittoria di una partita, ma di tutto un campionato. Saranno festeggiamenti epocali, irripetibili: decine di migliaia di tifosi rossoblu sfileranno per Genova, arrivando in piazza De Ferrari con in testa un manipolo di tifosi a cavallo, mentre la coda è ancora a Marassi, un enorme nastro rossoblu animato abbraccierà tutto il centro cittadino, costituito da tifosi in moto, a piedi, in auto, da cari allegorici sfavillanti di rossoblu, da uomini, donne, bambini, anziani, tifosi pieni di ricordi e giovani che rappresentano il futuro. E ancora tante bandiere, striscioni, stendardi che coloreranno di rossoblu il grigio ricco di tempo e di storia della pietra antica dei palazzi genovesi, in San Lorenzo, in Ravecca pavesata di rossoblu, in via Prè dove l’anima napoletana del carruggio più famoso di Genova festeggierà insieme ai genoani. Poi sarà la volta della grande festa in un Palasport gremito all’inverosimile, e dei fuochi artificiali alla Foce e di mille altre iniziarive, mentre i più irriducibili faranno caroselli in città per tutta la notte fino all’alba. Tre mesi e mezzo dopo, il 7 ottobre, senza rinforzi significativi a parte gli anziani Corso e Rosato, il Grifone presenterà, come credenziali, alla prima di campionato contro l’Inter in quel di San Siro, ben 25mila tifosi al seguito e riuscirà anche a strappare un prestigioso pareggio.

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