Nel 1972 il Genoa batte il Perugia per 2-1

Nel 1972 il Genoa batte il Perugia per 2 reti a 1. Correva il secondo anno di serie B, dopo il periodo infernale della C. La grande rimonta del Genoa nel precedente campionato di B si era fermata a Novara: 12mila tifosi al seguito non riuscirono ad impedire a Pulici, portiere del Novara destinato alle […]


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Nel 1972 il Genoa batte il Perugia per 2 reti a 1. Correva il secondo anno di serie B, dopo il periodo infernale della C. La grande rimonta del Genoa nel precedente campionato di B si era fermata a Novara: 12mila tifosi al seguito non riuscirono ad impedire a Pulici, portiere del Novara destinato alle glorie di serie A, di esibirsi in un miracolo dopo l’altro. Poi, a dieci minuti dalla fine, arrivò la beffa di un gol subìto in contropiede mentre il Genoa, al quale il pareggio non serviva nella sua rincorsa ai primi posti, era all’attacco per cercare la vittoria. Finito il campionato, a livello societario vi fu una specie di restaurazione: Berrino riprese la carica di presidente che aveva già ricoperto dal ’63 al ’67 e rientrò in Società anche Fossati. Il problema del Genoa rimaneva lo stesso, mancavano i soldi. I dirigenti s’impegnarono ma le loro possibilità economiche erano inadeguate al blasone del Genoa e al sogno della tifoseria. E anche la competenza tecnica lasciava spesso a desiderare. Turone venne venduto per fare cassa; pochi gli acquisti, tra questi Bordon, che arrivò come riserva del più quotato Listanti, ma giocò la prima di campionato per infortunio del presunto titolare. Nel secondo tempo contro il Perugia, con le squadre ancora sullo 0-0, questo illustre sconosciuto va a segno sotto la Nord con un gol che farà parlare di lui tutta l’Italia del calcio: raccoglie un cross in area in mezzo ai difensori e, rubando il tempo a tutti, calcia al volo infilando la porta avversaria difensa dall’ex rossoblu Grosso. Per i tifosi è un gol come un altro, bello ma niente più, per gli addetti ai lavori invece è un gesto tecnico-atletico di notevole valore che rivela grandi qualità da attaccante di razza. C’è persino chi lo paragona addirittura a Gigi Riva, il bomber più acclamato di questi anni. Dopo il gol di Bordon al 54′, il Genoa andrà ancora a segno con Manera un minuto dopo e vincerà l’incontro, arbitrato da Lazzaroni di Milano. Questa la formazione che giocò quel giorno: Spalazzi, Manera, Ferrari, Maselli, Rossetti, Garbarini, Perotti (Scarrone), Bittolo, Bordon, Simoni e Corradi. Dopo quella partita Bordon non uscirà più di squadra e con i suoi gol permetterà a un Genoa, messo magistralmente in campo da Silvestri, di fare 16 punti su 18 nelle prime nove partite e ipotecare, con questo inizio folgorante, l’auspicato ritorno in A.

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