Nel 1948 il Genoa surclassa il Torino

Nel 1948 il Genoa surclassa il Torino a Marassi. Dopo le batoste subite nei due campionati precedenti, squadra e tifosi erano decisi a prendersi la rivincita. L’occasione era propizia, perchè arrivava il Torino a cui mancavano Castigliano, Rigamonti, Loik e Ossola. Anche al Genoa risultavano indisponibili giocatori come Sardelli e Formentin, ma numericamente le assenze […]


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Nel 1948 il Genoa surclassa il Torino a Marassi. Dopo le batoste subite nei due campionati precedenti, squadra e tifosi erano decisi a prendersi la rivincita. L’occasione era propizia, perchè arrivava il Torino a cui mancavano Castigliano, Rigamonti, Loik e Ossola. Anche al Genoa risultavano indisponibili giocatori come Sardelli e Formentin, ma numericamente le assenze importanti erano la metà rispetto a quelle del Toro. E poi il Genoa stava andando bene , al punto di riaccendere sogni di primato.  La giuida era stata affidata all’allenatore Allasio e accanto al fuoriclasse Verdeal era finalmente arrivato Mazza, un centravanti vero, non eccezionale ma validissimo che diverrà oggetto degli apetiti dell’Inter; dietro una mediana coi fiocchi: Tortarolo, Cattani, Bergamo e gli ottimi terzini Pellicari e Becattini. Quest’ultimo ha iniziato e chiuderà la carriera indossando sempre la stessa maglia di terzino che fu di De Galleani, di De Vecchi, di Pratto, di Poggi e Vignolini. Lo stadio quel giorno era pieno come l’occasione richiedeva, vi furono addirirttura spettatori arrampicati ovunque pur di poter vedere cosa accade in campo. Tra il pubblico della tribuna, presente anche Fausto Coppi. Il Torino si schiera in favore del vento che soffia fortissimo, e nei primi minuti ha subito l’occasione di andare a rete ma non la sfrutta. Poi più nulla fino a pochi minuti dal riposo, quando Piani salva la rete rossoblu con un intervento che ha del miracoloso su combinazione Gabetto-Mazzola. In mezzo tanto Genoa, ma è supremazia territoriale senza acuti: in tutto un colpo di testa di Verdeal finito sul fondo. Le cose cambiano nel secondo tempo: il Genoa, adesso in favore di vento, parte all’attacco e il Toro si rifugia in angolo. Batte Dalla Torre, tocco smarcante di Verdeal per  Mazza che insacca, al 48′, da pochi passi. Sono passati soli tre minuti e il Ferraris finalmente può gioire. Il Torino reagisce e trova un calcio di punizione dal limite, batte Menti con una cannonata ma Piani respinge. Poco dopo il raddoppio del Genoa: Verdeal e Grisanti che tira prontamente, Bacigalupo è sulla parata ma Operto II devia, spiazza il portiere e la palla è in rete. I genoani non credono ai propri occhi, dopo tanta sorte avversa contro i granata torinesi finalmente la ruota sta girando per il verso giusto. Il Torino prova a reagire ma è giornata no e Gabetto spreca un occasione d’oro, il Genoa invece non sbaglia niente e punisce la squadra avversaria per la terza volta: Tortarolo crossa verso Trevisani e Maroso instintivamente ferma la palla alzando il braccio. E’ dentro l’area di mezzo metro e per l’arbitro Gemini di Roma é rigore senza remissione: batte Pellicari, Bacigalupo si muove in anticipo e ribatte, riprende Pellicari e stavolta insacca, all’81’.  Tre a zero e tifosi in festa. L’esaltante successo ottenuto dal Genoa contro il Toro farà parlare e vendere i quotidiani sportivi, infatti, il giorno dopo, la ‘Gazzetta dello Sport’ dedicherà al Genoa un trattamento da primo della classe: uscirà col titolo della vittoria rossoblu in prima pagina a caratteri cubitali e il sottotitolo dedicato ai tifosi che hanno dato spettacolo sugli spalti. L’autore dell’articolo é il grande Emilio  De Martino, lo stesso che da studente andava a vedere il Genoa dei pionieri; questo Genoa gli piace, ha le carte in regola per poter aspirare a lottare per lo scudetto. Tuttavia nel girone di ritorno le cose prenderanno una piega diversa e il Grifone non riuscirà più ad essere all’altezza del girone di andata e il sogno dei tifosi prenderà le sembianze dell’ultima, grande illusione.

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