Nel 1904 si svolge a Genova sul campo di Ponte Carrega la finale per l’attribuzione del titolo di campione italiano di football. Le contendenti sono il Genoa (vincitore di tutte le precedenti edizioni, esclusa quella del 1901 vinta dal Milan) e la Juventus, arrivata al match decisivo dopo aver battuto il Torinese FBC e il Milan (che a sua volta aveva eliminato l’Andrea Doria).
Il Genoa si schiera con Spensley, Bugnion, Rossi, Edoardo Pasteur, Senft (capitano), Schoeller, Salvadé, Goetzloff, Agar, Enrico Pasteur, Pellerani.
Nel primo tempo il forte vento che soffia sulla Valbisagno è a favore dei torinesi, ma questo non sembra danneggiare i giocatori in casacca rossoblu, che più volte minacciano seriamente la porta difesa da durante. Nella ripresa accade la svolta: dopo circa dieci minuti il terzino svizzero Bugnion segna il primo ed unico goal della partita con un potentissimo calcio, accolto da applausi veramente fragorosi. I bianconeri si riversano nella metà campo del Genoa per riportarsi in parità, ma rischiano di venire infilzati nuovamente in contropiede anche perché la difesa genovese si dimostra impenetrabile. Il risultato non cambierà più: Caffaro scrisse che tra i presenti “furono molto ammirati l’attivissimo Agar, la forte combinazione Salvadé-Goetzloff, Enrico Pasteur e l’accuratezza del giovanissimo Pellerani”.
Così il Genoa, oltre a fregiarsi del titolo del Campione d’Italia per la sesta volta, si aggiudica anche la prestigiosa coppa Fawcus, messa in palio dal proprio presidente tra anni prima e destinata alla società vincitrice di tre campionati consecutivi.
Sei anni prima, sullo stesso terreno di gioco e nello stesso identico giorno, aveva avuto luogo un avvenimento altrettanto storicamente rilevante: un’interessante sfida tra il Genoa Cricket and Athletic Club e il Football Club Liguria, che il Grifone vinse per 4-2, nonostante si presentò con quattro giocatori di meno.
Il Football Club Liguria era stato fondato nell’aprile del 1897 e aveva sede in un palazzo di via San Bartolomeo del Fossato a Sampierdarena: essendo la seconda società calcistica della città e la più antica progenitrice della Sampdoria, l’incontro può essere considerato a tutti gli effetti il primo derby della storia calcistica genovese.
