Due anni fa il Genoa surclassava la Sampdoria grazie alla tripletta di Milito

Nel 2009 il Genoa surclassa la Sampdoria per 3-1 grazie alle reti di Diego Milito. Quel derby venne giocato in notturna, nell’aria si respirava il clima delle grandi attese. In campo il Genoa schierò Rubinho, Biava (Sokratis 82′), Ferrari, Bocchetti, Rossi (Mesto 60′), Thiago Motta, Juric, Criscito, Sculli (Milanetto 77′), Milito e Palladino. I tifosi […]


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Nel 2009 il Genoa surclassa la Sampdoria per 3-1 grazie alle reti di Diego Milito. Quel derby venne giocato in notturna, nell’aria si respirava il clima delle grandi attese. In campo il Genoa schierò Rubinho, Biava (Sokratis 82′), Ferrari, Bocchetti, Rossi (Mesto 60′), Thiago Motta, Juric, Criscito, Sculli (Milanetto 77′), Milito e Palladino. I tifosi aspettavano l’arrivo di un’eroe mitico, di colui che doveva determinare con il suo carisma una svolta epocale: Diego Milito manterrà fede alle aspettative e porterà la squadra rossoblu alla vittoria mettendo a segno ben tre gol, al 29′, al 73′ e al 93′. A poco varranno la rete segnata dal blucerchiato Campanaro al 48′ e l’espusione di Ferrari e Motta all’87’ e al 90′: il Genoa vincerà, ma non sarà una vittoria come le altre: sarà ‘la vittoria’, quella netta e schiacciante, capace di lasciare l’avversario senza parole e di togliergli di bocca qualsiasi pretesto. E’ vittoria del gioco, tale da soddisfare anche gli appassionati del bel calcio, anzi, del ‘futebol’. Quello di Milito è calcio antico che viene dalla Buenos Aires d’anteguerra, quando era ancora una capitale del mondo. E’ un calcio che non sa di pressing e di fisicità, ma che ha il gusto delle magie di Stabile del Mondiale del ’30, delle invenzioni di Perdernera del leggendario River Plate anni Quaranta, del genio calcistico di Di Stefano che renderà mitico il Real Madrid negli anni ’50, dell’estro di Sivori che farà grande la Juventus, dell’arte del gol di Angelillo che nell’Inter segnerà 33 reti in 33 partite di campionato, stabilendo un record mai eguagliato. Milito ha tutto questo dentro di sè, acquisito per osmosi, per aver respirato l’aria di Buenos Aires impregnata delle gesta diei grandi campioni del passato, e per tutta la partita sarà inafferrabile per i difensori avversari. Milito è il calcio come un’appassionato lo sogna, niente apparenza e tutta sostanza in quelle tre reti meravigliose che quella sera hanno ammutolito la Sampdoria. L’addio del centravanti argetino lascerà un grande vuoto nella tifoseria genoana, ma non nella Società che mostra di sapere il fatto suo: chi infatti pensava che le due vittorie nei derbies di campionato fossero esclusivo merito di Milito dovrà presto ricredersi: alla fine di novembre dello stesso anno il Genoa senza Milito vincerà in modo netto per 3 a 0 un derby dominato in modo assoluto, come mai era accaduto prima, dimostrando la forza di un collettivo capace di giocare a memoria.

 

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