UN TACCO DI CLASSE: nel blu dipinto di rossoblù, una prestazione da 10 e lode per tutti

Un pomeriggio da sogno per il Genoa contro la Juventus: ma ora bisogna cercare conferme, a partire dalla partita in Coppa Italia col Perugia e lunedì in campionato col Chievo


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Penso che un sogno così non ritorni mai più…”. Ricordate l’inizio caro a Modugno? Qualche tifoso, domenica, uscendo dallo stadio lo canticchiava allegramente.

Pomeriggio da sogno, ormai lo hanno detto tutti. La tribuna d’onore (e gli altri settori del Ferraris) era frastornata. Tullo abbracciava Burlando (grande amico dei funghi).

Il giudice Viazzi, avvolto da sciarponi rossoblù, nell’intervallo diceva: “Silenzio, teniamo un basso profilo, non si sa mai…”.

Il principe degli urologi, professor Marco Di Pierro, arrivato ospite di Alessandro Vaccaro (avvocato di grido), gioiva sicuramente di più di quando trionfava nelle sue operazioni ospedaliere.

Marotta era completamente bianco in volto. Preziosi, impassibile fino alla fine, al triplice fischio dell’arbitro Mazzoleni esplodeva come mai era successo. Gli aveva portato fortuna un lungo bacio (ovviamente sulla guancia) di Ilaria Cavo, genoanissima con tanto di braccialetto rossoblù al polso.

Nedved se n’è andato via prima della conclusione della partita: era turbato, sconcertato. Al contrario, era gongolante Maurizio Lastrico che insieme a Roberto Pruzzo, in diretta con “Quelli che il calcio” su Rai 2, prendeva in giro lo juventino sconsolato Marcorè.

Insomma, è stato un pomeriggio indimenticabile. Uno di quei pomeriggi, rarissimi, che soltanto il Vecchio Balordo sa offrire.

DOMANI – Ora che accadrà? E’ impensabile che il Grifo continui a giocare così,altrimenti vincerebbe il campionato. Una partita perfetta nata quasi per miracolo. Ma, ad esempio, giovedì prossimo in Coppa Italia col Perugia? E lunedì prossimo in campionato a Verona contro il Chievo? Torniamo alla realtà, con i piedi per terra, come si dice.

Certe partite trionfanti possono di certo ingannare o illudere al di là di ogni aspettativa. E invece bisogna stare attenti. Lo ha detto Juric, lo ha detto il presidente: “Stiamo giocando bene, abbiamo fame di vittorie”. Ancora Juric: “Abbiamo sbagliato solo due partite, con Atalanta e Lazio, per il resto siamo andati bene”.

Insomma: ora si dovrà capire veramente se il Genoa è questo (cioè l’antijuventus) oppure tornerà ad essere quello sciagurato di Bergamo e Roma. Perché, onestamente, ci chiediamo come sia possibile vivere momenti tecnici e agonistici così differenti: un giorno lassù, l’altro quaggiù. Se i rossoblù di Juric riusciranno ad equilibrare il tutto, avremo il piacere di vedere davvero sul campo una buona squadra che potrà fornire alcune soddisfazioni di livello.

PAGELLE – Molti nostri colleghi amano dare le pagelle ai giocatori. Ora, dopo una partita simile il nostro parereè di dare un “10 e lode” a tutti, nessuno escluso. Ci piace confermare che Perin non ha toccato quasi palla e che il suo…maestro Buffon ha preso tre “pere” di lusso. Sarà ancor Donnarumma l’erede del Gigi nazionale oppure l’ottimo Mattia ha riconquistato il ruolo che gli è stato sempre dovuto, cioè di essere il numero due? Domenica ne abbiamo avuto la dimostrazione: se ricordate la partita del Milan, ricorderete anche due enormi “cappelle” del celebrato Donnarumma. Non ci risulta un Perin così distratto…

Dunque da Perin a Ocampos il sogno è stato straordinario. Ai tifosi è bastato per vivere nel godimento per tutta la stagione.

Vittorio Sirianni

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